Caos Roma, Die Welt boccia la Raggi: «Non è in grado di governare la Capitale»
È la polemica che ha infiammato Roma e dominato il dibattito politico in Italia durante tutta la scorsa settimana: gli echi del caso Muraro e della sua gestione da parte della sindaca Virginia Raggi ancora non accennano a spegnersi. Anzi, si sono fatti talmente forti da varcare il confine italico e raggiungere la stampa tedesca. In Italia l’opinione pubblica è spaccata in due: da una parte i sostenitori del Movimento 5 Stelle, che difendono a spada tratta l’avvocatessa 38enne e parlano di “complotto dei poteri forti”, dall’altra i numerosi avversari dei pentastellati che gongolano sul “dilettantismo” della giunta romana e ironizzano sulle omissioni targate Raggi-Di Maio. Tra le due possibili interpretazioni politiche, i media tedeschi sembrano preferire la seconda: il più duro di tutti è il quotidiano Die Welt, che definisce la Raggi «un rischio per il M5S» e giudica la sindaca incapace di governare la Capitale.
La condanna di Die Welt. La Raggi, sostiene un articolo a firma Constanze Reuscher, si era presentata come nuova speranza in una città martoriata dalla corruzione. Dopo soli due mesi, però, già annaspa tra scandali e bugie legati soprattutto alla gestione dello smaltimento rifiuti. Il giudizio è così impietoso: «Molti romani cominciano a pensare che la sindaca non sia in grado di tenere in pugno la situazione. All’avvocatessa mancano esperienza, istinto politico, capacità di leadership e onestà».
Il brusco risveglio di Roma dopo l’estate. «A Roma nulla è cambiato», scrive invece Focus. «I cittadini sono tornati dalle ferie estive e hanno ritrovato una città assediata dal problema rifiuti e dal caotico traffico quotidiano, che mette a dura prova i loro nervi. E anche alle continue crisi politiche, ormai, sono abituati». Il magazine tedesco sottolinea il problema delle dimissioni dei manager Atac e Ama e la gravità del caso Muraro, ma avverte: «Non è detto che le difficoltà della giunta Raggi si trasformino in un vantaggio per Renzi».
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Il giudizio della Süddeutsche Zeitung. Negativo, sebbene più sfumato, anche il giudizio di Oliver Meiler della bavarese Süddeutsche Zeitung, che parla di «inizio stentato» per la giunta Raggi e di «grande delusione nei media italiani e nella popolazione romana», che aveva accolto questa sindaca «inesperta ma pulita» al grido di “onestà! onestà!” e si aspettava da lei un cambiamento radicale rispetto alla corruzione della vecchia partitocrazia. I cittadini della Capitale vorrebbero in fondo soltanto un po’ di normalità: un’amministrazione funzionante, una soluzione all’annoso problema rifiuti, mezzi pubblici che non paralizzino la città. Eppure i primi mesi sembrano andare in tutt’altra direzione: «Formazione della giunta penosa, gestione dilettantesca degli affari correnti, piccole e grandi bugie», elenca la SZ. Così l’amministrazione di Roma, che dovrebbe servire al M5S da banco di prova per acquisire «credibilità come forza di governo e da trampolino di lancio per prendere il potere su scala nazionale», rischia invece di diventare un «gradino molto scivoloso». La SZ evidenzia però come Roma sia «una città difficile da governare, oberata da antichi peccati» di cui si sono ampiamente macchiati i vecchi partiti, che non hanno alcuna simpatia per chi vorrebbe rinnovare tutto e mandarli a casa. La Raggi parla di un «complotto dei poteri forti» (scritto in italiano nell’articolo, n.d.r.) ma, osserva Meiler, doveva aspettarsi che ci fossero tutti i fari puntati su di lei. E ora Roma diventa la «vetrina in cui si mostrano tutte le contraddizioni che stritolano il movimento nella sua transizione da partito di lotta a partito di governo».
I dubbi sull’integrità morale possono distruggere il M5S. «Al partito mancano drammaticamente persone competenti, e la Raggi ha peccato di dilettantismo», rimprovera la SZ. Lo si nota specialmente nella gestione del caso Muraro, chiamata a riformare un Ama oberata da debiti e nepotismo e però, dice Meier, «a sua volta appartenente al vecchio establishment e alle sue reti di potere». La Raggi continua a difenderla, ma l’opinionista della SZ definisce un passo falso le omissioni della sindaca e di Luigi Di Maio sulle indagini a carico dell’Assessore all’Ambiente. Di Maio, alla fine, ha dovuto ammettere l’errore e fare una mortificante pubblica ammenda. E – conclude Meier cogliendo quello che forse è il punto politico più importante dell’intera vicenda – «niente può danneggiare il M5S più dei dubbi sull’integrità morale dei suoi membri: è il sui principale, se non unico, capitale politico. Molti elettori li hanno votati solo perché stanchi della destra e della sinistra tradizionali, sperando in una loro superiorità morale. Cosa succede, se i pentastellati si rivelano uguali a tutti gli altri?».
Foto di copertina: Virginia Raggi nel video di spiegazioni dopo il caso Muraro © YouTube