Berlino: scuola dice no al WI-FI. «Gli studenti guardano troppi porno in streaming»

Se pensate che Berlino sia una delle capitali più trasgressive e mentalmente aperte, soprattutto in ambito sessuale, questa notizia potrebbe farvi riconsiderare la vostra valutazione. Nell’era dei dispositivi mobili come laptop, cellulari e tablet l’accesso alla rete è diventato un bisogno primario. Sapete cosa cerca nella maggior parte dei casi chi si connette ad internet? Era una domanda retorica, certo che lo sapete, sesso, ovvio. Il sesso e la pornografia sono l’economia più florida della rete, quello che potremmo definire il suo “core business”.

Nessuna scoperta e nessuno scandalo su questo, se sei un ragazzino nato nell’era digitale non hai bisogno di cercare nascondigli per un vecchio numero di playboy o di recarti nel giornalaio del paese accanto dove nessuno ti conosce per comprare qualche giornaletto “sporco”. Se sei figlio della rete non devi far altro che accendere il pc o il tuo smartphone e tutto ciò che c’è da sapere e scoprire è a portata di click. I tempi cambiano e la cultura di evolve, non sembrano prenderla così alla leggera invece i dirigenti della scuola Paula-Fürst nel quartiere di Charlottenburg (ex Berlino Ovest), che si sono opposti all’installazione di un antenna WI-FI sul tetto della scuola.

Variante hard dei social network @Scott

Variante hard dei social network @Scott

La stessa avrebbe fatto parte della rete di circa 650 hotspot che la municipalità della capitale tedesca sta creando per offrire un servizio di connessione gratuita ai propri cittadini. Uno dei luoghi scelti per l’installazione è stata proprio la scuola in oggetto. La risposta negativa è giunta immediatamente dai dirigenti scolastici, che hanno giustificato la scelta dichiarando che la presenza di un WI-FI gratuito avrebbe permesso agli studenti, minorenni, di connettersi senza alcuna restrizione e quindi accedere anche a contenuti per soli adulti.

Da un punto di vista meramente legale è probabile che la scuola abbia fatto questa scelta per mettersi al riparo da eventuali denunce o lamentele che i genitori avrebbero potuto avanzare nei confronti dell’istituto. Di fatto ha solo spostato, è proprio il caso di dirlo, il problema di pochi metri. L’hotspot sarà infatti installato sul tetto dell’edificio adiacente la scuola, considerato che il raggio di copertura è di 250 metri nulla è stato risolto. C’è da aggiungere che seppure nel fortutito caso in cui nessun ripetitore fosse installato nella zona, un qualsiasi ragazzino curioso potrebbe connettersi tramite la rete 3G del proprio cellulare, visto e considerato che ormai tutti hanno pacchetti dati attivi. Sicuramente sarebbe più costoso e meno performante ma spesso la permanenza su certi siti tende ad essere abbastanza veloce, a buon intenditor…

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Photo CC BY SA 2.0