Berlino, il sospetto terrorista siriano puntava all’aeroporto di Tegel. Un video lo conferma
Dieci giorni dopo il suicidio in una cella del carcere di Lipsia emergono nuovi, inquietanti dettagli sui piani di Jaber Albakr, il sospetto terrorista catturato dalla polizia sassone lo scorso 10 ottobre. Secondo informazioni del Berliner Morgenpost, il 22enne siriano avrebbe prenotato una stanza in un hotel nei pressi dell‘aeroporto di Tegel a Berlino per la notte tra il 22 e il 23 settembre scorsi. Alla reception dell’albergo Albakr non si è mai presentato, ma ormai sembra certo che il siriano stesse progettando un attentato a Tegel, come confermano le immagini di un video registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto, che lo ritraggono lo scorso 22 settembre in quello che potrebbe essere un giro di perlustrazione della struttura.
Albakr e Berlino. Dopo l’arresto gli inquirenti avevano trovato addosso al sospetto terrorista anche un biglietto del TXL, il bus navetta che collega Tegel al centro di Berlino. A differenza di quanto riportato da alcuni media tedeschi, Albakr non era arrivato nella capitale con un treno, bensì con un pullman della FlixBus. Se per il 22enne si trattasse della prima volta in città è ancora da chiarire. Alaa Albakr, fratello del suicida che vive in Siria, in un’intervista a Spiegel TV ha raccontato dei rapporti di Jaber con due imam di Berlino non ancora identificati dalle autorità.
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La storia di Albakr. Albakr era arrivato in Germania come richiedente asilo all’inizio del 2015. La sua domanda era stata accolta e l’allora 21enne aveva vissuto a Chemnitz, in Sassonia, viaggiando però anche in Turchia e Siria, dove probabilmente si era radicalizzato. Dal 5 ottobre scorso il Bundesamt für Verfassungsschutz, su informazioni dei servizi segreti internazionali, aveva cominciato a sorvegliarlo. L’8 ottobre, nel suo appartamento di Chemnitz, le forze speciali hanno trovato oltre un chilo di esplosivo ad alto potenziale senza però riuscire a catturarlo. L’arresto è avvenuto due giorni dopo a Lipsia, grazie alla collaborazione di tre siriani che lo hanno denunciato alla polizia dopo averlo inconsapevolmente ospitato. Incarcerato nel Justizvollzugsanstalt cittadino, Albakr si è tolto la vita impiccandosi mentre era nella sua cella, probabilmente sorvegliato in modo insufficiente.