Berlino, il rincaro degli affitti del 2024

Berlino sotto l’ombra degli aumenti degli affitti nel 2024: le sfide che attendono gli inquilini e le misure adottate

L’Associazione degli Inquilini di Berlino (BMV) lancia l’allarme: il 2024 potrebbe portare un’ondata di aumenti su prezzi degli affitti, mettendo a dura prova le tasche degli inquilini della capitale tedesca. La preoccupazione principale si concentra sull’imminente pubblicazione dell’indice degli affitti, previsto per maggio 2024.  Ciò potrebbe aprire nuove opportunità per i proprietari consentendo loro di alzare le tariffe.

L’indice degli affitti tiene conto di diversi parametri. Dimensioni, età, ubicazione e arredamento degli appartamenti ed è in grado di influenzare direttamente la vita degli inquilini. Se l’affitto pagato è inferiore alla media standard locale, i proprietari hanno il diritto di aumentare le tariffe, creando potenzialmente una situazione finanziaria difficile per gli affittuari.

Secondo Wibke Werner, il direttore generale della BMV, l’Associazione degli inquilini di Berlino, questa minaccia sarebbe il risultato dalla mancata implementazione dell’accordo sulla riduzione dell’aumento degli affitti, promesso dal Governo tedesco. Il Partito Socialdemocratico (SPD), il Partito Liberale Democratico (FDP) e i Verdi, infatti, avevano annunciato di ridurre ulteriormente il limite posto all’aumento del canone di locazione: dal 15% sarebbe dovuto scendere all’11%. L’introduzione della nuova misura, però, tarda ad arrivare e molti proprietari ne approfittano, avendo un margine di movimento ampio e non correttamente regolamentato.

Cambiamenti nella politica energetica: il caso del freno al prezzo del gas

La situazione, tuttavia, non si limita solo agli affitti. Gli aumenti potrebbero riguardare anche dei costi accessori a causa di cambiamenti nella politica energetica, come quelli previsti sul freno al prezzo del gas. In principio, il freno al prezzo del gas e dell’elettricità doveva essere esteso fino a marzo del 2024, ma il Ministro tedesco delle finanze Christian Lindner (FDP), in seguito alla sentenza sul bilancio emessa dalla Corte Costituzionale Federale il 15 novembre, ne avrebbe abolito la proroga. Dalla sentenza emerge un risultato negativo del bilancio in Germania e, in ogni caso, secondo la Corte “non ci sono più le condizioni di emergenza e straordinarietà“. Le stesse che avevano messo in atto tutti i sussidi finanziari successivi alla crisi pandemica e dell’Ucraina.

Questo, anche perché, la crisi energetica dovuta al conflitto russo-ucraino, che aveva portato i prezzi del gas alle stelle nell’estate del 2022, si sarebbe ridimensionata, riducendo così le tariffe del gas imposte dai fornitori. A tale scelta si sono opposti parti dell’SPD e dei Verdi, che vorrebbero mantenere tutti gli aiuti necessari per supportare le famiglie durante il rigido inverno tedesco. È chiaro, infatti, che non essendo più in vigore il freno, i venditori di energia elettrica e gas possono modificare le loro tariffe a loro vantaggio. In ogni caso, eventuali incrementi si rifletteranno nelle bollette del 2024, che gli inquilini riceveranno entro la fine del 2025.

Situazione del mercato immobiliare

Un’altra ragione che determina i rincari degli affitti a Berlino è la carenza di alloggi. Per questo motivo servono opere di costruzione e un piano di edilizia più rapidi, auspicati, per l’appunto, dall’accordo di coalizione. Per combattere l’incessante lievitazione dei prezzi, l’accordo spinge alla realizzazione di 20.000 appartamenti all’anno ma, per ora, l’obiettivo non è mai stato raggiunto.

Nonostante la legge dovesse essere già stata approvata, il senatore SPD responsabile, Christian Gaebler, ha annunciato che sarà in vigore entro la metà del 2024. Finché non ci sarà un’adeguata quantità di abitazioni, il prezzo degli affitti rischia di continuare a crescere.

La tensione sugli affitti nel 2024 si intensifica in seguito alla decisione delle sei associazioni edilizie statali che gestiscono circa 360.000 appartamenti a Berlino. Secondo il sondaggio condotto dalla Berliner Zeitung tra i sei proprietari statali, gli affitti aumenteranno per circa 130.000 unità a partire da febbraio e marzo del 2024. Inoltre, nello stesso periodo, per circa 19.000 appartamenti, si dovrà nuovamente pagare la somma mensile originaria, che era stata poi ridotta durante il periodo del tetto agli affitti.

Le critiche da parte della BMV:

Werner sottolinea la mancanza di azione da parte del Governo nel ridurre i margini di aumento degli affitti nei mercati immobiliari difficili. Ciò come annunciato nell’accordo di coalizione esortando così all’accelerazione di questa misura. Anche il ritmo lento che ha intrapreso il nuovo sistema comunale di sussidi per l’alloggio, progettato per garantire residenze a prezzi accessibili, è nel mirino dell’Associazione degli Inquilini di Berlino.

Ulrike Hamann-Onnertz, co-direttore della BMV, invece, critica aspramente gli aumenti degli affitti da parte delle aziende statali, sostenendo che si sarebbe dovuto continuare ad applicare i vecchi accordi anziché adottare la nuova modalità.

È sempre stato così?

Con tali premesse, Berlino rischia di salire la classifica delle città più care della Germania in termini di affitti. Ma prima non era così. Da sempre considerata una delle capitali europee più accessibili, Berlino, dopo la riunificazione nel 1989, è stata meta di giovani professionisti ed artisti provenienti da tutto il mondo e che non potevano contare su stipendi troppo alti. Ciò ha contribuito favorevolmente all’atmosfera alternativa e creativa della città.

Col passare degli anni, però, l’aumento dei prezzi ha ridotto notevolmente la possibilità di insediarsi anche solo per brevi periodi a Berlino a tutti coloro non possono affrontare certe spese. Da questo punto di vista, il rischio è quello di appianare la stimolante diversità sociale che caratterizza la capitale.

Leggi anche: Crisi mercato immobiliare tedesco: il Governo non costruisce e soffre anche l’edilizia privata

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