Berlino, il bambino rifugiato di 4 anni scomparso ritrovato morto nel portabagagli di un’auto di un tedesco

Un uomo tedesco di 32 anni ha confessato ieri di essere l’omicida di Mohamed Januzi, il bambino di quattro anni rapito il primo di ottobre dal centro Lageso di Turmstrasse, zona Moabit di Berlino. L’uomo, fin da allora immortalato da un video di sorveglianza purtroppo oltremodo sfocato in cui teneva la mano alla vittima, ha rivelato alle autorità dove rinvenire il corpo del giovanissimo, ovvero il portabagagli della sua auto. A portare alla sua identificazione è stata la stessa madre a cui l’omicida avrebbe confessato il delitto. La cattura è avvenuta presso la casa della signora dove l’uomo si era rifugiato. Non c’è stato nessun tentativo di fuga.

©BZ Berlin
©BZ Berlin

Come riporta il NY Time ancora non sono chiare le ragioni del sequestro. L’uomo al momento non sembra appartenere a nessun gruppo di estrema destra né potere essere stato mosso da particolari ragioni politiche o ideologiche. L’autopsia al corpo del bambino, che dai primi esami sembra essere deceduto da più di due giorni, chiarirà la possibilità che abbia subito maltrattamenti durante le settimane di sequestro.

La vittima. Originario della Bosnia-Herzegowina, Mohamed Januzi sembra sia arrivato diversi anni fa in Germania. Lui e la sua famiglia non fanno parte delle migliaia di profughi arrivati negli ultimi mesi. La sua presenza al centro rifugiati di Berlino è tuttora poco chiara, ma ha portato l’intera nazione ad interrogarsi sulle reali capacità del sistema di accogliere e controllare il continuo afflusso di profughi (la stima è di 800mila in tutto il 2015).

Aggiornamento delle 15.52. Un portavoce della polizia ha annunciato che l’uomo responsabile della morte di Mohamed Januzi ha confessato anche l’omicidio di Elias, il bambino di 6 anni scomparso lo scorso 8 luglio a Potsdam. Le forze dell’ordine hanno chiarito che entrambi i delitti potrebbero avere un movente sessuale e stanno ora indagando su altri casi di bambini spariti per stabilire un eventuale coinvolgimento del 32enne appena arrestato.

Leggi anche Reportage da Turmstrasse 21, centro accoglienza dei richiedenti asilo a Berlino 

HEADER SCUOLA DI TEDESCO