«Berlino è la capitale mondiale del teatro di improvvisazione»

Abbiamo intervistato Luca Rizzuti, fondatore di Berlino Italia Improv, gruppo di improvvisazione in lingua italiana a Berlino

«Che io sappia Berlino è l’unica città non italiana ad avere una scuola di improvvisazione in italiano e certamente l’unica in cui ci sono così tante scuole internazionali: c’è quella inglese, quella spagnola, quella francese, proprio ora ne sta nascendo una turca.»

A parlare è Luca Rizzuti, romano, arrivato a Berlino dal 2016 con un sogno: creare un polo di teatro di improvvisazione in lingua italiana in Germania che dialoghi con le altre scuole internazionali e, certamente, con quella tedesca. Possiamo dire che ci sia riuscito: Berlino Italia Improv ha ormai tre corsi di improvvisazione in italiano di tre livelli diversi e uno spettacolo fisso la quarta domenica sera di ogni mese al teatro Acud di Mitte.

Ma non solo: Luca ha creato “Babel“, un format di spettacolo che permette di far salire in scena attori improvvisatori di lingue diverse e dar vita ad uno show multilingue comprensibile e godibile per chiunque. Noi di Berlino Magazine abbiamo assistito ad uno di questi spettacoli e abbiamo deciso di intervistare Luca per capire come ci sia riuscito.

La storia di Luca Rizzuti

Luca Rizzuti è nato a Roma, di professione è ingegnere informatico e come tanti è arrivato a Berlino per ragioni lavorative, ma dal 2008 coltiva la passione per il teatro di improvvisazione come un secondo lavoro. «Ho conosciuto il teatro di improvvisazione a Roma, mi ero avvicinato ad un gruppo di improvvisatori come musicista. Subito mi sono innamorato dell’improvvisazione, a quel punto ho posato la chitarra e poiché dovevo recuperare il tempo perso con il teatro, ho iniziato a fare vari corsi per quattro volte a settimana oltre a laboratori extra nel weekend di tanto in tanto. Sono andato avanti così per sette anni, è stato molto impegnativo, finché non mi sono sentito pronto per fondare insieme ad alcuni amici un gruppo chiamato “Raptus Persei”.»

«Quando sono arrivato a Berlino nel 2016 la prima cosa che ho fatto è stato iscrivermi ai corsi dei Gorillas, il gruppo di improvvisazione in lingua inglese. Così ho conosciuto l’insegnante, Gonzalo, che è spagnolo e aveva anche un suo gruppo con cui faceva improvvisazione in spagnolo. Questo mi ha dato il coraggio per provare a fondare un mio gruppo in lingua italiana: era marzo 2017, sono andato a fare volantinaggio al concerto di Elio e le Storie Tese per pubblicizzare prima lezione di prova di Berlino Italia Improv e da lì è partito il primo corso.»

La nascita di Berlino Babel Impro

«Ho sempre sentito l’esigenza di mettere insieme gruppi di improvvisazione diversi, credo che lo scambio aiuti la crescita e lo sviluppo di tutti. Già in Italia ci avevo provato, a Roma ci sono almeno dieci gruppi diversi di improvvisazione, ma non tutti erano d’accordo con me: tra le varie scuole c’è anche una vera e propria concorrenza perché il bacino a cui si attinge per gli studenti è lo stesso. A Berlino questo invece non succede, perché ogni scuola lavora in una lingua diversa. Per vari anni ho organizzato quindi spettacoli in lingua mista insieme al gruppo inglese, spagnolo, tedesco o francese. Sentivo però l’esigenza di creare un vero e proprio format che permettesse ad attori che non si conoscono, e che parlano lingue diverse, di salire in scena e lavorare insieme sentendosi a loro agio.»

«Così è nato “Berlino Babel Impro“: la cornice è un palazzo con quattro appartamenti, in ogni appartamento vivono attori che parlano una lingua diversa e quando si incontrano con gli altri parlano inglese. Per iniziare chiediamo al pubblico di indicarci un oggetto inusuale che sarà il filo conduttore dello spettacolo: in ogni appartamento c’è questo oggetto, questo aiuta a superare le barriere linguistiche e aiuta al pubblico a capire meglio cosa sta succedendo. Inoltre, sul palco è presente un campanello che serve a bloccare il tempo e far sì che gli attori possano interrogarsi gli uni con gli altri quando qualcosa nell’altra lingua non è chiaro o ci sono scelte drammaturgiche discutibili. In quel momento si esce dai personaggi, sono gli attori che parlano.»

«Posso dire che non ho inventato niente, in passato sono stati fatti tanti spettacoli multilingue, ma ho inserito alcuni elementi per far sì che lo spettacolo sia fruibile a prescindere dalla lingua parlata dallo spettatore e dagli attori. E la risposta è stata molto positiva, in tanti sono rimasti sorpresi da come potessero seguire lo spettacolo nonostante non capissero varie delle lingue parlate in scena. Lo spettacolo è stato riproposto con vari attori già cinque volte e uno spettacolo è in programma: il 4 aprile al Ratibortheatre a Kreuzberg.»

Ma cos’è il teatro di improvvisazione?

«Nel teatro di improvvisazione si va in scena senza un copione, letteralmente si improvvisa. Per aiutare gli attori nello svolgimento dello spettacolo sono stati inventati dei paletti, delle regole, che chiamiamo “format“, una specie di contenitore rigido in cui c’è la possibilità di improvvisare. Alcuni dei più famosi sono il Match, Directors, o il Maestro. Per esempio nel Match gli attori “giocano” divisi in due squadre rivali, nel Maestro invece tutti contro tutti. Quando un format ha un inventore preciso ed è stato registrato, una scuola per poterlo utilizzare nei suoi spettacoli deve pagarne i diritti, si tratta di una royalties annuale.»

«Il fatto che si vada in scena senza copione può ovviamente creare ansia negli attori e questo è il motivo per cui il teatro di improvvisazione è in fortissima crescita in tutto il mondo: è un’attività che rafforza incredibilmente le soft skills tanto richieste oggi nel mercato del lavoro come la capacità di ascolto attivo, la velocità di esecuzione, la concentrazione, la capacità di far sentire l’altro ascoltato, il lavoro di gruppo e il public speaking. A Berlino poi tantissimi si avvicinano ai corsi anche per altri motivi: sicuramente per conoscere altre persone e fare gruppo con altri della stessa nazionalità. Ma mi è successo anche di avere tedeschi che volevano fare improvvisazione nel nostro gruppo per praticare l’italiano, così come ci sono italiani che la fanno in tedesco per praticare il tedesco. Una volta uno studente mi ha detto: “Se chiudi Berlino Italia Improv dovrò tornare in analisi!”. È bello sapere di aver creato una realtà che permette di imparare, divertirsi e aiuta alcuni di noi expat italiani a sentirsi meno soli in una grande metropoli come Berlino.»

Babel

Spettacolo di improvvisazione teatrale multilingue

Prossimo appuntamento:

4 aprile – Ratibortheatre (Cuvrystraße 20a, 10997 Berlin), biglietti in vendita qui

Berlin Italia Improv

Scuola di improvvisazione teatrale in lingua italiana a Berlino

Per informazioni sui corsi scrivere a berlinoitaliaimprov@gmail.com

 

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