«Berlino cambia sempre ma anche Roma lo fa». Rolando Anselmi racconta la ricerca artistica contemporanea
Rolando Anselmi è un giovane gallerista italiano che vive a Berlino. Anselmi ha 34 anni, viene da Roma dove ha studiato architettura all’Università La Sapienza. A Berlino ci è arrivato da studente nel 2002, finendo per stabilircisi definitivamente una volta completati gli studi. Nel 2014 ha aperto la sua galleria a Winsstraße, nel quartiere di Prenzlauerberg, dove tanti artisti internazionali possono misurarsi in progetti site-specific e creare opere uniche e irripetibili.
Fare il gallerista a Berlino. «Ho deciso di aprire la galleria qui a Berlino per scelta personale. Mi piace questa città. Dal punto di vista artistico offre tantissimo sia per numero di artisti che per numero di gallerie. Sul territorio ci sono infatti circa 400 spazi espositivi, senza contare i musei e le fondazioni. Questo significa una forte competizione tra i galleristi per riuscire a offrire qualcosa di nuovo e interessante. A Berlino si è spronati a fare sempre del proprio meglio perché è facile essere superati. Ma in questa corsa a fare sempre di più, si conoscono anche tanti nuovi talenti che passano qui in città. Inoltre grazie al Gallery Weekend e ad ABC (Art Berlin Contemporary), Berlino diventa una grande vetrina per scoprire l’avanguardia dell’arte contemporanea e ricevere tanti nuovi stimoli».
La galleria. «La mia esperienza di gallerista a Berlino è iniziata nel 2012. Ho aperto uno spazio a Kreuzberg, ma due anni dopo ho deciso di spostarmi qui a Prenzlauerberg. La mia idea è quella di creare una vera e propria collaborazione con gli artisti, i quali sviluppano dei progetti site-specific, pensati proprio per lo spazio della galleria. Cerco di creare questo rapporto con gli artisti in modo da essere qualcosa di più di una galleria commerciale e contribuire alla ricerca e alla creazione dell’arte. In questi anni abbiamo instaurato una collaborazione con sei artisti che creano i loro progetti appositamente per la galleria. Inoltre invitiamo altri artisti, i quali vengono qui ad esporre come ospiti, in modo da arricchire l’offerta della galleria e proporre sempre opere nuove. La ricerca artistica e la sperimentazione sono gli aspetti che cerco di curare di più qui in galleria».
Cambiare e migliorare. «Spesso si dice che Berlino sta cambiando e per descrivere questo cambiamento si abusa del termine gentrification. A mio parere è bene saper cogliere anche gli aspetti positivi di quest’evoluzione. Non bisogna essere troppo nostalgici del passato ma si deve procedere verso il futuro, cercando di migliorare e anche sapendo rischiare. Questo è il cambiamento che si vive qui a Berlino: ogni giorno tante persone nuove vengono qui con sogni e progetti diversi che provano a realizzare. È grazie a loro che la città continua ad essere un polo di attrazione per gente da tutto il mondo: qui ci sono sempre nuovi stimoli che portano a rinnovarsi e cercare di migliorare. Ma Berlino non è la sola città che cambia…»
Tornare in Italia. «Lo scorso febbraio ho aperto un nuovo spazio a Roma. Anche Roma si sta evolvendo e riscopre il piacere della sperimentazione e dell’innovazione, almeno in campo artistico. Per questo ho deciso di aprire uno spazio lì, nel quartiere Parioli. La ragione che mi ha riportato a Roma non è quindi la nostalgia di casa, ma la possibilità di offrire uno spazio di sperimentazione e allo stesso tempo una buona vetrina agli artisti con cui collaboro. Credo che la mia generazione abbia ormai oltrepassato l’idea di patria, per inseguire altri progetti. A me interessa la sperimentazione artistica, per questo oltre alla galleria di Berlino ho aperto la project room di Roma. Ma potrei anche iniziare un progetto itinerante in Sud America, chi può saperlo…»
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Foto © Galleria Rolando Anselmi