“Aria, luce e sole” nell’architettura moderna del complesso residenziale Siemensstadt a Berlino
La Großsiedlung Siemensstadt, complesso residenziale conosciuto anche come Ringsiedlung, si sviluppa attorno al quartiere industriale Siemensstad, area per l’insediamento produttivo dei primi del ‘900 degli impianti della società Siemens AG.
Il complesso abitativo, nonostante la denominazione, non è di proprietà del gruppo industriale, che non viene coinvolto né nella pianificazione né nel finanziamento per la realizzazione. Deve invece la sua nascita al programma edilizio della città di Berlino.
Sono le idee progressiste e lungimiranti dell’assessore Wagner, per il quale “ogni tedesco necessita di un’abitazione dignitosa”, a stimolare la proposta di un piano di sviluppo costruttivo a distanza di 30 anni dall’insediamento produttivo della Siemens.
Il “nuovo” grande progetto residenziale, costruito tra il ’29 e il ’31, sotto la guida dell’architetto Hans Scharoun, conosciuto per la sua strabiliante Philharmonie, è il risultato di sei diverse mani e grandi nomi dell’architettura moderna (Otto Bartning, Fred Forbat, Walter Gropius, Hugo Häring, Paul Rudolf Henning) che insieme a Scharoun fondano l’associazione Der Ring, da cui il nome: Ringsiedlung.
Dopo la stesura del piano urbanistico generale, l’area è suddivisa in 6 zone, ciascuna assegnata ad un architetto per la progettazione delle abitazioni; se quindi spetta a Scharoun il compito di elaborare il piano urbanistico, è Gropius che dirige l’edificazione dei progetti dei diversi architetti. L’ambizione di portare “luce, aria e sole” – statuto della moderna edificazione- a tutti gli strati sociali può essere raggiunta attraverso le costruzioni in linea, ancora poco sperimentate.
Scharoun realizza il piano seguendo le idee progressiste di costruzione degli alloggi anni ’20, edifici che punteggiano grandi aree verdi ed arterie viarie che diventano il disegno funzionale delle nuove città moderne; alloggi sperimentali e rivoluzionari che influenzeranno la ricostruzione post seconda guerra mondiale, nonostante l’uso di tecniche costruttive “classiche”.
Le nuove case sono dotate tutte di riscaldamento centralizzato e acqua calda, motivo questo per cui la Siedlung è conosciuta anche come “la città senza fumo”; balconi, loggia e solarium, sono gli elementi che rispondono ai dettami di “luce, aria e sole”.
Le linee residenziali seguono un rigoroso disegno urbano nel quale gli architetti si confrontano con differenti linguaggi di design, creando un modello di insediamento eterogeneo e regalandoci l’intero spettro dell’ architettura moderna; dal funzionalismo geometrico di Gropius all’espressivo stile di Scharoun, fino alla sperimentazione della forma organica di Häring.
Si distingue l’edificio “nave” di Scharoun, che può essere annoverato negli esempi di Schiffsarchitektur. Denominato però Panzerkreuzer (incrociatore corazzato) con riferimento negativo alla tradizione guerriera della marineria, perde l’intenzione dell’immagine positiva che l’architetto vuole rappresentare attraverso libertà e modernità.
Il Panzerkreuzer, porta d’accesso alla Siemensstadt, custodisce comunque il simbolo della modernità nella Repubblica di Weimar (lo stesso Scharoun alloggia in uno degli appartamenti da lui disegnati fino al ’60).
La Ringsiedlung, assieme ad altri 5 complessi residenziali di Berlino, è dal 2008 parte del patrimonio mondiale Unesco. Sei insediamenti in stile moderno rappresentano un nuovo tipo di edilizia sociale dall’era della modernità classica e influenzano lo sviluppo futuro dell’architettura e dell’urbanistica, dagli anni ‘30 in poi.
Nella caffetteria in Goebelstraße 2 c’è un punto informazioni aperto nei fine settimana, dove sono disponibili opuscoli e libri di riferimento.
Ricerche e foto a cura di: Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer che organizza esplorazioni urbane e guide alla città.
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