6 cose da vedere a Wünsdorf, la piccola Mosca tedesca abbandonata dopo la caduta del Muro
Oggi Wünsdorf, la piccola Mosca, giace in rovina come monumento del crollo del comunismo
Wünsdorf, cittadina a pochi chilometri da Berlino, per quasi mezzo secolo fu il quartier generale dell’Armata Rossa nella Germania dell’Est, quando il comunismo e il capitalismo entrarono in collisione durante la Guerra Fredda. Soprannominata “la città proibita” per il divieto di accesso imposto ai tedeschi, era nota anche come piccola Mosca: vero e proprio cuore pulsante russo e raccordo principale con la capitale attraverso treni giornalieri. Oggi ospita circa seimila abitanti, ma meno di trent’anni fa viveva una popolazione di settantamila persone, di cui cinquantamila erano soldati – con le rispettive famiglie – del più grande corpo militare al di fuori del confine dell’URSS. Ora la statua di Lenin si erge solitaria, dopo che il villaggio fu abbandonato repentinamente nel settembre 1994, in seguito al crollo dell’Unione Sovietica. Ciò che resta è una visione inquietante del passato. L’orologio nel cuore della città per anni è rimasto bloccato alle 11:16 del mattino, nel momento in cui i russi si sono ritirati. Wünsdorf appare congelata nel tempo, con gli strumenti ancora in carica a più di 20 anni da allora, ma in stato di decadenza.
Dalle origini a Verbotene Stadt, la città proibita
La fatiscente cittadella di Wünsdorf risale al 1800. Verso la fine del secolo divenne strategicamente importante grazie alla costruzione della linea ferroviaria che collegava prima Dresda, poi Mosca. Progressivamente vide la nascita delle prime caserme, fin quando, allo scoppio della prima guerra mondiale, il complesso di 600 ettari arrivò ad essere una tra le basi militari più grandi d’Europa. Durante il conflitto fu una prigione di guerra, i cui principali detenuti erano i musulmani che avevano combattuto al fianco delle potenze alleate. Nel campo Halbmondlager i prigionieri ricevettero un trattamento speciale e per loro venne eretta la prima moschea in suolo tedesco. In seguito, durante la seconda guerra mondiale, l’area militare venne estesa ulteriormente, e nel 1935 divenne la sede dei quartier generale della Wehrmacht, le forze armate unificate della Germania nazista. Venne così costruito lo Zeppelin, un moderno centro di comunicazione sotterraneo, con pareti di spessore fino a 3,2 metri, e di diversi bunker a prova di bomba travestiti da case rurali, i cui resti sono ancora visibili. Al periodo della guerra risalgono anche i numerosi bunker a forma di razzo, dispersi in ogni angolo della città. Il 20 aprile del 1945, quando l’Armata Rossa arrivò sul posto, le SS stavano abbandonando il campo, che per decenni sarebbe stato il centro nevralgico dell’operazione sovietica nella Germania dell’Est. Conosciuta dalla gente del posto come Die Verbotene Stadt, la città proibita, ai tedeschi dell’est fu espressamente vietato di entrare a meno che non avessero ricevuto un permesso speciale. I sovietici sarebbero rimasti per tutta la durata della guerra fredda, dando vita a una piccola comunità a sé stante, completa di scuole, asili, negozi, piscina olimpionica e teatro. Nel 1994 poi, 50 anni dopo essere subentrato ai tedeschi, al personale dell’esercito rosso fu ordinato di tornare in Russia, e la struttura è stata lasciata a sbriciolarsi da allora. Decine di migliaia di membri del personale militare sovietico avevano sede a Wünsdorf tra il 1945 e il 1994, e ora le attrezzature all’interno degli edifici fatiscenti offrono una visione affascinante di come fosse la vita per coloro che ci vivevano.
6 cose da vedere a Wünsdorf
Oggi Wünsdorf è una vera e propria meta turistica per gli appassionati di storia e per chiunque ami avventurarsi tra le rovine abbandonate. Gli edifici sono facilmente raggiungibili, eccetto quelli in custodia, come l’interno e l’esterno del ‘Haus der Offiziere’ da cui si affaccia la statua di Lenin. Tuttavia, parte della città rimane ancora inesplorata. I veri tesori sono ancora tra i boschi, per chi non ha paura di scavalcare qualche recinto in fil di ferro. Entrare a Wünsdorf è un viaggio nel tempo, in un’era sovietica – con tutte le sue contraddizioni – che non esiste più. Di seguito una lista delle cose più interessanti in cui ci si può imbattere.
6. Resti dell’abbandono immediato della cittadina
Gli inquietanti resti catturati nelle fotografie dai visitatori mostrano che la base, una volta il più grande campo sovietico al di fuori dell’URSS, oggi disvela i segni di anni di decadenza. Pezzi degli scacchi, libri e guanti sono tra gli oggetti scartati in fretta quando l’Armata Rossa se ne andò. Lo scheletro di un cane è un sconcertante promemoria della velocità con cui il regime è crollato e della portata della ritirata dalla Germania dell’Est quando il paese si è riunito. Al suo apice, Wünsdorf ospitava 75.000 uomini, donne e bambini, ma ora i suoi edifici si stanno sgretolando dietro recinti di filo spinato più di 20 anni dopo che l’Armata Rossa l’ha lasciata alle spalle.
5. L’equipaggiamento dell’Armata Rossa
La città fantasma è immersa nella storia militare, avendo ospitato il quartier generale dell’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale prima e successivamente il quartier generale delle forze militari sovietiche. L’equipaggiamento arrugginito è tutto ciò che rimane delle truppe dell’Armata Rossa di stanza durante la Guerra Fredda.
4. La piscina e le palestre
La piscina vuota mostra come la città sia caduta in rovina da quando l’esercito rosso si è dimesso nel 1994. Il custode del santuario di Wünsdorf, Juergen Naumann, un veterano arrivato per la prima volta nel periodo di massimo splendore sovietico, ha dichiarato che si sarebbe potuto fare tanto con ciò che è stato lasciato, ma quando ad esempio le autorità hanno proposto di permettere agli studenti di usare la piscina olimpionica, nessuno accettò. E così il complesso è stato lasciato a marcire da allora; ma “la storia continua a vivere”.
3. I bunker tedeschi
Prima che diventasse la più grande struttura sovietica fuori dall’URSS, la città nella foresta era il quartier generale della Wehrmacht tedesca, da dove il sofisticato bunker delle comunicazioni Zeppelin inviava messaggi alle forze naziste durante la guerra. Passeggiando nella foresta non è difficile imbattersi in uno dei numerosi bunker, sia di difesa aerea che sotterranei, mimetizzati tra la fitta vegetazione.
2. Il teatro
Quello che i russi non avevano a Wünsdorf, lo importavano, compresa la cultura. Ciò significava che il Bolshoi Ballet e gli attori che si esibivano per il politburo al Cremlino si recarono in questo teatro, dove i posti sono ancora segnati con caratteri in cirillico. Nel 2015 la città è stata messa in vendita al prezzo di 3 milioni di sterline, a condizione che fosse riportata al suo antico splendore.
1. La statua di Lenin
La statua di Vladimir Lenin arrugginita all’ingresso della città. Lenin è stato rovesciato dai suoi piedistalli in città grandi e piccole da quando la cortina di ferro è caduta insieme all’Unione Sovietica, ma rimane padrone della città fantasma di Wünsdorf e l’unico rimasto nel suo genere nell’Europa occidentale. Ancora, monumenti ai caduti sovietici disseminati nella foresta, vecchi documenti all’interno degli edifici fatiscenti e scritte tedesche sotto etichette scrostate sovietiche rivelano la storia contrastante di una cittadina emblematica a pochi chilometri da Berlino.
Wünsdorf
Cittadina a 35 chilometri a sud di Berlino
Sono possibili visite guidate a pagamento ai bunker e non solo.
Museo Garnisonsmuseum Wünsdorf per uno sguardo su come fosse la cittadina prima dell’arrivo dell’URSS.
Immagine di copertina © CC 0 Wikipedia
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