5 cose da non perdere al DMY International Design Festival di Berlino
Giovedì 2 giugno è iniziato il DMY International Design Festival Berlin, il festival internazionale che ogni anno chiama a Berlino i migliori designer di tutto il mondo e molti giovani creativi. I temi principali di quest’edizione sono ecosostenibilità e le nuove frontiere del design. Per questo motivo tanti dei designer che partecipano al festival espongono opere create grazie alla cura e allo studio dei materiali. Numerose sono le creazione a partire da materiali di recupero come una botte di vino trasformata in base per una lampada, delle bottiglie di plastica che diventano oggetti di design di lusso, vasi di fiori oppure della plastica riciclata che viene fusa per creare piatti, portafrutta o altri oggetti per la casa. Altri designer si sono concentrati sul rapporto tra l’uomo e l’oggetto: ci sono i mobili Pull me to life dello studio Juno Jeon che sembrano vivere e reagire agli stimoli come fossero degli animali, le borse ICEBAGS di Ashley Scott che possono trasformarsi in lampade scultura. Durante le giornate del festival ci saranno anche conferenze e workshop durante i quali sarà possibile discutere della situazione odierna del design e di come questo sia una parte importante della nostra vita, capace di renderci più attenti ai temi del riciclo, dell’arte e allo stesso tempo più consci di come gli oggetti vengono creati. Berlino Magazine ha partecipato all’apertura del festival e vi propone una classifica delle cinque creazioni più interessanti in mostra.
In our office. È il progetto sviluppato dagli studenti dell’Università di Lund. Mobili creati per rendere l’ambiente di lavoro creativo e piacevole, promuovendo la condivisione e la multifunzionalità. Questo collettivo di creativi propone tavoli e scrivanie pensati per uffici di piccole dimensioni, capaci di utilizzare lo spazio in modo intelligente. Ci sono poi sistemi di illuminazione regolabili così come divani su cui riposarsi, poltrone con la zip che permettono di isolarsi dal resto dell’ufficio per avere un po’ di calma e privacy, l’angolo caffè dentro cui riporre le tazze per economizzare lo spazio senza rinunciare al piacere della condivisione. Tramite In Our Office questo team di giovani vuole dimostrare le capacità progettuali delle nuove generazioni e proporre un nuovo concetto di prodotto, produzione industriale e lavoro d’ufficio.
Calm Technologies. Progetto creato dagli studenti dell’Università di Scienze Applicate di Osnabrück che vede esposti una serie di oggetti creati per semplificare i piccoli problemi della vita di tutti i giorni, in modo creativo, divertente e hi-tech. Calm Technologies comprende Zwing, un bracciale elettronico collegato ad un’app creata per i ritardatari. L’app per smartphone funziona come un’agenda su cui appuntare i propri appuntamenti ed è collegata a un sistema GPS, che rileva la posizione dell’utente e calcola il tempo di percorso per arrivare a destinazione. Quando l’ora dell’appuntamento si avvicina oppure se l’utente si trova ancora troppo lontano dal luogo dell’incontro, il bracciale rilascia una leggera scossa elettrica in modo da ricordare al ritardatario di sbrigarsi per essere puntuale. C’è poi PROFile, un collare anch’esso collegato allo smartphone che registra la voce di chi lo indossa e rileva il numero di parolacce dette durante la giornata, stilando una classifica di quelle più utilizzate. Altra creazione interessante di questo team di studenti è maluvi, occhiali da sole capaci di prevenire scottature e colpi di sole grazie a un sistema che rileva i raggi UV e calibra il tempo di esposizioni in base a colore di occhi, capelli e carnagione di chi li indossa.
House Wine. È il sistema innovativo per produrre il vino direttamente a casa progettato dal designer portoghese Hugo Pedro Serra. Lo scopo di House Wine è quello di rendere le persone più attente alla produzione del vino e al suo processo di fermentazione. Allo stesso tempo quest’oggetto è pensato anche per chi non ha a disposizione un grande spazio ma desidera comunque provare l’esperienza di produrre il proprio vino in casa. Il suo design verticale vuole presentare la produzione del vino come un processo sequenziale, durante il quale il prodotto si trasforma passando da una fase all’altra anche della struttura.
Reflective bicycle. Le biciclette sono le regine delle strade berlinesi, ma spostarsi su due ruote può essere pericoloso, soprattutto la sera. Per rendere i viaggi notturni più sicuri il team berlinese di Happarel Bicycles ha creato la prima bici dal telaio completamente catarifrangente che però non rinuncia al design di tendenza. Le reflective bicycle si possono acquistare nel negozio di Urbanstraße dove il cliente può creare insieme ai ragazzi di Happarel la propria bici scegliendo colori, logo, scritte.
Independent Labour. È il progetto di Anne Vaandrager che fa del design un mezzo per sensibilizzare le persone al tema della sanità pubblica. In Gran Bretagna il sistema sanitario nazionale rischia di collassare e questo significa che migliaia di donne incinte non potranno permettersi di partorire in ospedale, dati i costi eccessivi della pratica. Per questo motivo Anna Vaandrager ha creato Independent Labour, una scatola al cui interno c’è tutto l’occorrente per simulare un parto in casa. All’interno della scatola ci sono infatti una placenta con cordone ombelicale e una vagina in silicone, un bambolotto e dei veri strumenti chirurgici. Lo scopo dell’opera, più che di far prendere confidenza col parto in casa anche a chi non ha il denaro sufficiente per un parto in ospedale, è di muovere una critica provocatoria a questa riforma e di sottolineare l’importanza della sanità pubblica.
Tutte le foto © dmy berlin