La straordinaria storia dei braccialetti berlinesi che ci ricordano le nostre origini
La storia di come braccialetti inizialmente creati per i Mondiali di calcio abbiano assunto un nuovo significato legato all’identità culturale per il proprio Paese d’origine.
Tutto cominciò a Berlino nel 2011 con l’idea di raccogliere fondi per lo Tsunami in Giappone attraverso la vendita di gioielli artigianali. Kerstin, una giovane architetta tedesca con una passione per l’arte ed il design, iniziò a realizzare delle collane con bottoni vintage e perline colorate. Insieme all’amica Jana creò primaofficina, un minuscolo laboratorio di gioielli fatti a mano. Una delle collane esposte nella vetrina di una boutique nel quartiere di Mitte a Berlino attirò l’attenzione di una giornalista, che ne pubblicò l’immagine sulla rivista Zeit Magazine.
I braccialetti berlinesi e la febbre dei Mondiali di calcio
Le due mamme lavoratrici presto si resero conto di avere poco tempo da dedicare alla loro attività. Avevano bisogno di qualcuno che si occupasse e che promuovesse primaofficina con nuove idee e progetti. Ispirato dai Mondiali di Calcio del 2014, Fernando, il marito di Kerstin, ideò un nuovo prodotto, semplice e gradito non solo al pubblico femminile: un braccialetto per i tifosi. I braccialetti furono messi in vendita online e il primo ordine giunse da una ragazza greca residente a New York. Anche dopo la fine dei Mondiali, le richieste per i braccialetti continuarono ad arrivare. Sia dai Paesi che avevano partecipato all’evento calcistico che da Paesi che non ne avevano fatto parte. Tra questi ultimi la maggior parte delle richieste provenivano dal Centro e Sud America e dall’Europa dell’Est.
Un braccialetto in memoria delle origini
Nell’anno successivo Fernando rimase sorpreso dalla crescente domanda: molte delle richieste erano per braccialetti di Paesi del continente africano. Con la richiesta di nazionalità sempre diverse, decise di includere tutti i Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. La nuova collezione inizialmente concepita per i tifosi di calcio di tutto il mondo in breve tempo assunse un nuovo significato, legato all’idea di identità culturale, di radici e di nostalgia per il proprio Paese d’origine. Fernando decise quindi di chiamare la collezione “In memory of your origins“, ossia “In memoria delle tue origini”.
I braccialetti più richiesti
Nonostante la metà delle vendite oggi avvenga negli USA, è interessante notare che le richieste non sono per braccialetti statunitensi, bensì per molti altri; un segno evidente di come gli USA siano un Paese di immigrati. La maggior parte delle richieste infatti avviene per i Paesi dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Europa dell’Est. Non c’è da sorprendersi forse se al momento la richiesta maggiore è per braccialetti siriani e palestinesi. Nell’Est Europa, la domanda proviene maggiormente dall’Ucraina seguita dall’Albania. Fernando, un Italiano che vive a Berlino, dice che “Il successo di questi braccialetti non ha nulla a che vedere col nazionalismo ma piuttosto con la nostalgia per le proprie radici e la consapevolezza di vivere una nuova esperienza di vita in un altro Paese”. Chi volesse acquistare i braccialetti può trovarli su DaWanda e Etsy. Ciò che è interessante notare è che, al di là di un mondo sempre più globalizzato, il concetto di identità culturale è più vivo che mai.
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