L’esorcismo di Francoforte terminato con un omicidio
Sei anni di carcere: è la pena inflitta lunedì 20 febbraio alla donna sudcoreana per l’omicidio della cugina.
Il 5 dicembre 2015, una donna sudcoreana, durante il processo nominata come Seonhwa P, si trovava con il figlio ventiduenne e la figlia di 19 in una camera dell’hotel Intercontinental di Francoforte sul Meno. Dovrebbe essere l’inizio di una nuova vita lontana dalla Corea in attesa del marito. La donna però comincia ad agitarsi, ha le convulsioni, parla da sola. In città abita anche sua cugina quarantaquattrenne, da tanti anni in Germania. Viene contattata al telefono e si reca nell’hotel con il figlio sedicenne.
L’esorcismo fallito
È una famiglia molto religiosa, cristiana, ma con influenze buddiste e sciamaniche e così i quattro pensano che l’unico modo di salvare la donna sia di praticarle un esorcismo. Imbavagliano la donna prima con un asciugamano, poi con una coperta. Le tirano diversi colpi sul petto e sullo stomaco. Il rito dura circa due ore. La donna però muore. Sul suo corpo l’autopsia rivela una forte compressione toracica ed un trauma al collo.
Il processo
Assieme alla cugina della vittima, sono stati condannati per complicità con pene tra i diciotto mesi e i due anni, tutti i presenti all’omicidio, compresi i figli della donna uccisa. Come riporta lo Spiegel, per spiegare la lievità della pena il giudice ha sottolineato come l’intera famiglia pensasse davvero che così si sarebbe liberata la vittima dai suoi demoni. Il publico ministero aveva precedentemente insistito sulla decisione della cugina di sorpassare che demarca la convinzione di stare aiutando la vittima con il desiderio di potere decidere della vita e la morte di qualcuno.
Gli esorcismi in Corea
Sono una pratica diffusa soprattutto da chi professa lo sciamanesimo, la religione più antica in Corea. Gli sciamani sono normalmente donne. Sono loro sia ad apparire come guaritrici attraverso mistici poteri che a dovere praticare, in caso di necessità, gli esorcismi. Dal 700 d.C., anno della diffusione del buddhismo su scala nazionale, le persone (per lo più contadini) che abbracciavano la religione sciamanica hanno subito discriminazioni sociali, tanto da essere spesso costrette ad emigrare verso le grandi città. Al momento, ad ogni momento, non è noto se la religione fosse una delle ragioni dell’emigrazione della famiglia della vittima verso la Germania.
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Photo: © Cassiopeia sweet -Guest room in Japanese Love hotel – CC0