Le minacce dell’Isis dopo Bruxelles: «Aspettatevi altre bombe. Anche in Germania»

Tacciono finalmente le sirene a Bruxelles, dopo la giornata di terrore vissuta dalla capitale belga. Due kamikaze all’aeroporto, bombe in metro, 31 morti confermati. Il tutto a pochi passi dalle istituzioni europee, nel cuore dell’Europa. L’orrore belga non ha lasciato indifferente Berlino: come già in occasione degli attentati parigini dello scorso novembre, la porta di Brandeburgo, simbolo della città, è stata illuminata con i colori della bandiera belga, in segno di solidarietà alle vittime.

Minacce alla Germania. Ma l’alta attenzione politica e mediatica che la Germania sta riservando alle tragiche vicende belghe è dovuta anche ad un’altra ragione: poche ore dopo gli attentati di Bruxelles, abo_omar_170, un personaggio considerato dagli inquirenti vicino all’Isis e forse anche a Salah Abdeslam, il terrorista arrestato venerdì scorso per gli attentati parigini, ha rafforzato la dichiarazione di guerra all’Occidente con alcuni post in francese su Twitter: «ci bombardate in Oriente, noi vi bombardiamo in Occidente. Occhio per occhio, dente per dente». Subito dopo, come riportato anche dalla Bild, una minaccia molto concreta alla Germania: «aspettatevi altre bombe e altri morti, prossimamente anche in Germania».

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Nel frattempo l’intero account di abo_omar_170 è stato cancellato, ma il messaggio aveva ormai già fatto il giro del web.

«Il prossimo attentato sarà a Berlino». Una conferma indiretta del pericolo per la Germania viene dalle parole di Sergej Markow, consulente del presidente russo Vladimir Putin. Secondo Markow il prossimo attentato potrebbe avere luogo a Berlino. La lista degli obiettivi sensibili, secondo il consulente del Cremlino, includerebbe al primo posto proprio la capitale tedesca, seguita da Francoforte (altro simbolo, con Bruxelles, della politica e della finanza europee) e Londra. Ma tutti gli Stati che non hanno modificato la loro politica dopo gli attentati di Parigi sarebbero altrettanto a rischio.

Ministero degli Interni tedesco: «allarme attentati resta alto». Anche il Ministero degli Interni ritiene esista un concreto pericolo di attentati. Ma l’allarme non sarebbe più alto che nei giorni precedenti l’attacco di Bruxelles. Così si legge in un rapporto del Ministero sulla sicurezza nel Paese: «la Germania è un obiettivo dichiarato della violenza jihadista», che «può concretizzarsi in ogni momento sotto forma di attentati contro luoghi pubblici e popolazione civile». Attacchi multipli come quelli di Parigi o Bruxelles, rivolti a diversi obiettivi e condotti con armi da fuoco ed esplosivi da singoli o cellule autonome, non possono purtroppo essere esclusi sul suolo tedesco. Il pericolo maggiore proverrebbe da cittadini tedeschi arruolatisi nell’Isis come combattenti nel conflitto siriano: circa 850 estremisti hanno preso parte, secondo fonti Bild, alla “guerra santa” siriana e più di 300 sono ormai tornati in Germania. In tutto il Paese, ma in particolar modo al confine, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti, le forze dell’ordine sono state allertate e le misure di sicurezza implementate.

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