Cassa del meridione? In Germania le regioni pagano ancora il contributo di solidarietà per l’ex est
La riunificazione della Germania? Nessuno aveva mai realizzato un progetto del genere, era un terreno politico completamente inesplorato. E nel complesso è andata bene”. Ospite dell’Accademia dei Lincei di Roma, l’Ambasciatore tedesco Reinhard Schäfers ha parlato del passato e del presente della Germania ricordando però che i tedeschi dell’ovest pagano pagano ancora il contributo di solidarietà: “I Länder federali di est e ovest hanno raggiunto una parità di standard di vita pressoché totale: la quota di fondazione di imprese è uguale, ma non solo. La produttività del lavoro ad est dal 1991 al 2013 è salita dal 35% al 76% del livello occidentale. Anche per quanto riguarda il reddito pro-capite realmente disponibile, l’est ha recuperato con valori dell’89% e addirittura del 92% per quanto concerne il livello delle pensioni. Le differenze regionali interne sono complessivamente minori sia rispetto ai tempi della Repubblica di Weimar che a confronto con molti altri grandi Paesi industrializzati. Allo stesso tempo però ci sono anche differenze significative, come ad esempio il tasso di disoccupazione ad est del 4% più alto che a ovest. Per i nuovi Länder federali, quindi, continua a esserci la necessità di recuperare”.
L’Ambasciatore afferma che il governo tedesco anche in futuro continuerà a farsene carico, malgrado i costi ad oggi già enormi che, secondo numerosi istituti economici, giungono ad un importo complessivo stimato tra i 1500 e i 2000 miliardi di euro e che sono finora stati finanziati da tasse e altri trasferimenti. L’Ambasciatore stesso, ad esempio, paga ancora tutti i mesi un contributo di solidarietà, cioè una maggiorazione del 5,5% dell’imposta sui redditi dovuti.
La riunificazione della Germania e dell‘Europa sono fenomeni inseparabili. Profonda è la convinzione dell’Ambasciatore circa l’impossibilità di separare il superamento della divisione della Germania dal superamento della divisione dell’Europa. Una Germania economicamente e politicamente forte non è percepita dai suoi vicini come una minaccia se inserita in una struttura comune europea. E questa riflessione di base continua ad avere oggi la validità che aveva negli anni ‘50. E pertanto, come sottolineato dall’Ambasciatore, nel 1990, quando è stato sancito espressamente l’inquadramento europeo dell’unità tedesca, non si è trattato di uno scambio diplomatico o politico, bensì della convinzione che questi due elementi fossero inscindibilmente collegati.
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