La bandiera LGBTQIA+ non sventolerà sul Parlamento tedesco in occasione del Pride

La bandiera LGBTQIA+ quest’anno non sventolerà sul Bundestag in occasione del Christopher Street Day, il Pride di  Berlino.

La decisione ha suscitato numerose polemiche, tanto da spingere i deputati del partito dei Verdi a presentarsi in Parlamento indossando i colori dell’arcobaleno in segno di protesta. Negli stessi giorni, la senatrice Cansel Kiziltep ha proposto di modificare la Costituzione introducendo un divieto esplicito di discriminazione per identità di genere.

Nessuna bandiera al Bundestag per il Pride 2025

La bandiera arcobaleno fu issata per la prima volta sul Parlamento un paio di anni fa. All’epoca, la Presidente del Parlamento era Bärbel Bas (SPD), che dichiarò quanto fosse significativo per lei vedere sventolare quel simbolo sul Bundestag. L’iniziativa si affiancava alla consuetudine del 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, in cui da anni si espone la bandiera arcobaleno sull’edificio più importante della politica tedesca.

Tuttavia quest’anno la bandiera LGBTQIA+ non sventolerà sul Bundestag in occasione del Christopher Street Day, previsto per il 26 luglio. Lo ha annunciato l’attuale Presidente del Bundestag Julia Klöckner (CDU), che ha motivato la decisione con la necessità di mantenere la neutralità del Parlamentoprincipio che, ha detto, caratterizza il suo mandato, anche se può apparire una decisione dolorosa. Klöckner ha inoltre aggiunto che il Bundestag non ha un legame diretto con il Pride, al contrario del 17 maggio, giornata in cui si celebra la Charta der Vielfalt (Carta della Diversità).

A queste dichiarazioni hanno fatto eco quelle di Merz che ha affermato che il Bundestag non è un tendone da circo, dove le bandiere possono sventolare a piacimento. Secondo il cancelliere solo la presenza della bandiera nazionale tedesca e di quella europea è consentita. Affermazione, questa, giudicata irrispettosa da alcune organizzazioni  LGBTQIA+.

Inoltre Klöckner ha  dichiarato che i dipendenti del Bundestag potranno partecipare al Pride solo a titolo personale, e non in qualità di rappresentanti dell’istituzione, invitandoli a evitare l’uso di simboli ufficiali. Ha anche sottolineato che la bandiera nazionale tedesca rappresenta già, di per sé, valori come la tolleranza, la libertà di opinione e di stampa, e il rispetto per ogni persona, a prescindere dall’identità di genere.

Le modifiche proposte all’articolo 3 della Costituzione

Proprio il tema dell’identità di genere è al centro di un provvedimento approvato il 1° luglio, che riguarda la Costituzione tedesca (Grundgesetz).  La modifica riguarda il primo comma del paragrafo 3 dell’articolo 3, che tutela da discriminazioni fondate su genere, orientamento sessuale, etnia, fede, disabilità, affermando che nessuno può essere né favorito né discriminato. Con questa proposta si mira ad aggiungere a questi criteri anche l’identità di genere. Il provvedimento è stato presentato da Cansel Kiziltep, senatrice per gli Affari Sociali del partito di SPD decisa a rafforzare il ruolo di Berlino come capitale queer-friendly. L’iniziativa dovrebbe essere votata  l’11 luglio.

Questa proposta rientra tra gli obiettivi della campagna Artikeldrei ” (o “3+) promossa dall’Associazione Lesbiche e Gay in Germania (Lesbian and Gay Association in Germany), e punta a un’esplicita protezione costituzionale contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+.

Il provvedimento rientra tra le iniziative volte a tutelare le persone queer da episodi di omolesbobitransfobia in aumento nel Paese. Infatti i dati registrano una crescita costante dal 2014, con un picco nel 2019.

La risposta del partito dei Verdi

Tale emendamento potrebbe apparire in contraddizione con la scelta di non esibire la bandiera LGBTQIA+, soprattutto alla luce del fatto che, nello stesso periodo, è in corso il dibattito sull’estensione dell’articolo 3 della Costituzione per includere l’identità di genere.

La risposta dei Verdi non è tardata ad arrivare. Infatti i parlamentari del partito hanno deciso di presentarsi in aula indossando i colori della bandiera LGBTQIA+ durante la seduta del Bundestag.

La vice leader del partito, Misbah Khan, ha inoltre letto una lettera indirizzata a Julia Klöckner in cui ha ribadito la necessità di tutelare costantemente le persone queer da violenze e discriminazioni, anche attraverso l’esibizione dei colori dell’arcobaleno. Lo stesso giorno, i Verdi hanno presentato una mozione in Parlamento per rafforzare le misure contro i crimini d’odio, tutelando la sicurezza e i diritti delle persone queer in Germania.

Leggi anche: Berlino queer-friendly? Il caso di omofobia contro Oziel Inácio-Stech

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