Il nuovo governo tedesco ritratta (in peggio) gli obiettivi per il clima del 2040

La coalizione di governo tedesca ha sostenuto una proposta controversa che ridimensionerebbe gli obiettivi sul clima dell’Ue

Il Commissario europeo per il clima, Wopke Hoekstra, ha fatto pressioni sulla coalizione CDU-SPD affinché approvasse una misura oggetto di contestazione: l’utilizzo dei crediti internazionali di carbonio per centrare l’obiettivo UE di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040

Cosa sono i crediti di carbonio?

I crediti di carbonio sono un meccanismo controverso legato alle politiche sul clima, attraverso cui un Paese può compensare indirettamente le proprie emissioni, finanziando progetti ambientali in paesi non europei, soprattutto in via di sviluppo. In questo modo, uno Stato europeo può sovvenzionare progetti di riduzione di CO₂ in un paese estero – ad esempio, la costruzione di impianti ad energia solare in India – ricevendo in cambio crediti di carbonio. Questi possono essere utilizzati dal Paese per dimostrare di avere compensato, almeno formalmente, una parte delle proprie emissioni.

L’uso dei crediti di carbonio rappresenta un compromesso pensato per convincere i Paesi più riluttanti, che considerano l’obiettivo climatico per il 2040 troppo ambizioso. Inserendo questo strumento nella strategia sul clima, si punta a raggiungere più facilmente un accordo politico tra gli Stati membri dell’UE.

Le critiche degli esperti sul clima

Il Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici (ESABCC), che fornisce un parere indipendente in materia di politiche sul clima, ha messo in guardia l’Unione rispetto a rischi di questo meccanismo. Secondo il parere del Comitato, l’utilizzo dei crediti internazionali di carbonio rischierebbe di togliere risorse agli investimenti nelle industrie e nelle infrastrutture europee. Una strategia di questo tipo potrebbe disincentivare i singoli Paesi a investire nella transizione ecologica interna, rallentando così il raggiungimento degli obiettivi europei sul clima.

Secondo i sostenitori della proposta, gli Stati membri andrebbero in realtà a finanziare soltanto progetti altamente qualificati in grado di apportare una concreta riduzione delle emissioni in Paesi partner non europei.

La posizione del governo tedesco

Lo strumento dei crediti di carbonio è tornato al centro del dibattito europeo sul clima in seguito alle pressioni esercitate dal Commissario UE per il clima, Wopke Hoekstra, sulla coalizione di governo tedesca. Durante i negoziati tra CDU e SPD, Hoekstra ha spinto affinché la Germania sostenesse l’introduzione dei crediti internazionali all’interno della strategia europea per il clima al 2040. La nuova proposta dell’UE sembra ora riflettere proprio quanto stabilito nell’accordo di coalizione tedesco pubblicato a inizio aprile.

Tale strategia non è ancora stata ufficialmente approvata a livello europeo, ma la posizione tedesca ha già avuto un impatto rilevante sul dibattito. Il sostegno di Berlino ha infatti contribuito a spostare gli equilibri, aprendo la strada a un possibile allentamento delle politiche climatiche dell’Unione. Un segnale preoccupante, secondo gli esperti, che temono un ridimensionamento dell’ambizione europea in materia di clima.

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