Il confronto tra Scholz e Merz in vista delle elezioni del 23 febbraio 2025

Scontro tra i candidati Scholz e Merz su immigrazione ed economia, ma senza un chiaro vincitore. La questione climatica resta ai margini

Si avvicina la data del 23 febbraio 2025, che ridisegnerà il Bundestag e il panorama politico tedesco per i prossimi quattro anni. I due candidati dei partiti più importanti si sono affrontati in un acceso dibattito televisivo. I temi più caldi sono stati la politica migratoria e l’economia. Novanta minuti di dibattito, senza un chiaro vincitore. Scholz e Merz hanno portato avanti le loro posizioni con determinazione e fermezza. Da un lato hanno affiancato al dibattito argomentazioni solide e dati, dall’altro non sono mancati momenti di tensione e affermazioni discutibili.

Nessun vincitore chiaro per gli elettori

Secondo un’intervista condotta dal gruppo di ricerca Wahlen, per il 37% dei tedeschi intervistati nel campione ha vinto Olaf Scholz, mentre per il 34% ha avuto la meglio Friedrich Merz. Per il 29% degli intervistati, invece, non ha visto nessuno prevalere. Questo ha sottolineato l’equilibrio nella corsa per la Cancelleria e l’equilibrio politico tra il centro-destra e il centro-sinistra tedesco.

Domande di asilo: dati esatti, ma alcune imprecisioni

Durante il dibattito, Scholz ha sostenuto che il governo ha respinto 40.000 richieste di asilo, mentre l’immigrazione irregolare è calata del 34% nel 2024, entrambe le cifre sono corrette. Tuttavia, la sua affermazione secondo cui a gennaio 2025 si sia registrato il numero più basso di domande di asilo dal 2016 non è corretta. Diversi mesi precedenti (come dicembre 2024 e aprile 2022) avevano cifre inferiori. Questo dimostra che le statistiche necessitano di ulteriori dettagli.

Espulsioni: crescita significativa, ma non è esattamente come sembra

Il Cancelliere Scholz ha sottolineato che le espulsioni di immigrati irregolari sono aumentate del 70% dal suo insediamento. Il dato è corretto, ma è fuorviante se preso fuori dal contesto. Nel 2024 le espulsioni sono state 20.084, un aumento rispetto al 2023. Va considerato che gli anni pre-pandemia registravano numeri più alti: nel 2016 erano oltre 25.000. Considerando il calo dovuto al COVID-19 nel 2020-2021, il confronto diretto con questi anni può risultare falsato.

 

Fallimenti aziendali: un’ondata senza precedenti?

Merz ha affermato che la Germania stia vivendo un’ondata di fallimenti aziendali senza precedenti. Negli ultimi 15 anni, 50.000 imprese hanno chiuso sotto il governo Scholz. Il numero totale è esatto secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, ma non rappresenta un record assoluto. Nel 2010 e 2011, ad esempio, i fallimenti superavano i 30.000 all’anno. L’affermazione, quindi, è corretta, ma manca di un confronto storico più ampio.

Recessione: la Germania in difficoltà, ma il futuro è incerto

Secondo Merz la Germania è già nel terzo anno consecutivo di recessione, mai accaduto prima. In realtà, il PIL è calato dello 0,3% nel 2023 e dello 0,2% nel 2024, ma non è ancora certo se il 2025 proseguirà la contrazione. Secondo il governo quest’anno il PIL tedesco crescerà dello 0,3%, mentre altre fonti prevedono un calo dello 0,1%. Nel caso di quest’ultima previsione, una terza recessione consecutiva sarebbe un evento inedito.

Aiuti all’Ucraina: la Germania è leader in Europa, ma non in termini relativi

Il cancelliere Scholz ha affermato che la Germania è il paese che ha sostenuto di più l’Ucraina in Europa. In termini assoluti, il dato è giusto: gli aiuti ammontano a 44 miliardi di euro complessivi. Nonostante questo, in rapporto al PIL, la Germania è solo al 15° posto in Europa. Altri paesi hanno contribuito maggiormente in proporzione alla loro economia.

Le critiche: l’assenza della questione climatica

Il dibattito si è focalizzato su migrazione ed economia, trascurando completamente il tema della crisi climatica. Il co-leader dei Verdi, Felix Banaszak ha criticato fortemente sia il leader dell’SPD Olaf Scholz che il leader della CDU Friedrich Merz, per non aver affrontato il tema che ritiene più centrale per il futuro delle nuove generazioni. Per i giovani elettori e gli attivisti per il clima, l’assenza della questione ambientale nel dibattito televisivo ha sollevato polemiche e delusione.

Crisi economica: un nuovo modello

Il tradizionale modello economico tedesco, basato su energia a basso costo e ingegneria di alta qualità, sta affrontando sfide importanti dovute alla crisi energetica, all’inflazione e alla concorrenza internazionale. Molti settori industriali chiedono un nuovo approccio per prevenire la stagnazione economica. La Germania non è più competitiva rispetto ad altri paesi europei e asiatici. Il rischio di un continuo declino economico è tra i temi che preoccupano maggiormente sia gli specialisti che l’opinione pubblica.

Il bilancio del confronto

Il duello televisivo tra Scholz e Merz ha offerto un quadro ricco di informazioni, a volte accurate, ma talvolta decontestualizzate e imprecise. Immigrazione, economia, relazioni internazionali sono state indicate come le sfide principali per la Germania. L’assenza del tema del cambiamento climatico ha sollevato interrogativi sul futuro orientamento del paese.

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