Germania, Tesla si sta rifiutando di pagare chi si mette in malattia (e ad alcuni va a bussare alla porta)

La casa automobilistica Tesla trattiene gli stipendi dei dipendenti malati: scandalo nello stabilimento tedesco di Grünheide

La casa automobilistica statunitense Tesla, pioniera nella produzione di auto elettriche, nonostante la fama, tende a ridurre le tutele tradizionalmente garantite ai lavoratori. L’esempio più recente è accaduto in Germania, nello stabilimento di Grünheide, nel Brandeburgo.

L’azienda di Elon Musk in Germania ha chiesto ai dipendenti di rivelare le proprie diagnosi e certificati medici, oltre a esonerare i medici curanti dal vincolo della riservatezza. In assenza di queste informazioni, ha minacciato di sospendere il pagamento degli stipendi.

IG Metall, Sindacato Industriale dei Metallurgici in Germania, accusa la dirigenza dello stabilimento Tesla di Grünheide di esercitare pressioni sui lavoratori.

Le controversie di Tesla in Germania

I primi mesi del 2025 sono stati in perdita per la casa automobilistica elettrica. Dopo il recente crollo delle vendite in Germania, con un calo del 70% rispetto all’anno precedente, e la diminuzione del valore delle sue azioni, l’unico stabilimento Tesla in Europa, a Grünheide, torna sotto i riflettori.

Lo scorso agosto, il tasso di assenza per malattia ha raggiunto il 17%, circa tre volte la media del settore. Le cause possibili possono essere molteplici, tra cui il fatto che il rischio di incidenti sul lavoro sia particolarmente alto. Un’altra spiegazione potrebbe essere la scarsa identificazione dei lavoratori con l’azienda e con la figura del CEO Elon Musk, che sembra nutrire una profonda avversione nei confronti di qualsiasi forma di organizzazione sociale e civile.

Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Handelsblatt, anziché affrontare le condizioni di lavoro stressanti, la dirigenza dello stabilimento ha preferito bussare personalmente alle porte dei dipendenti. L’azienda ha inviato numerose email in cui metteva in dubbio la validità dei certificati di malattia, chiedendo ai lavoratori di rivelare le loro diagnosi e di esonerare i medici dall’obbligo di riservatezza. Inoltre, ai dipendenti che non hanno presentato le informazioni richieste, sarebbero stati trattenuti gli stipendi.

IG Metall accusa Tesla di intimidazione

IG Metall accusa la direzione dello stabilimento di Grünheide di intimidire i lavoratori. Secondo il sindacato, Tesla avrebbe trattenuto lo stipendio a diversi dipendenti che si erano dichiarati malati. Un portavoce di IG Metall ha inoltre dichiarato che spesso sul conto dei lavoratori non arrivi nemmeno un euro.

L’azienda avrebbe comunicato ai lavoratori di aver erogato un pagamento in eccesso, sostenendo che i dipendenti erano stati pagati per errore durante la loro assenza. Per risolvere la questione, sarebbe stato proposto loro di firmare un accordo di risoluzione, in modo da estinguere il presunto debito.

Tesla ha replicato alle accuse, dichiarando di essere abituata agli scandali populisti sollevati da IG Metall. Secondo l’azienda, i casi sarebbero circa una decina al mese su un totale di 11.000 dipendenti, e parlare di un fenomeno su larga scala sarebbe una distorsione intenzionale della realtà.

L’industria tedesca a rischio di contagio?

Nel panorama industriale tedesco, il modello Tesla rappresenta un’anomalia. Le politiche aziendali imposte da Elon Musk si fondano sul controllo, sulla sfiducia e sulla disciplina, oltre al fatto che la presenza sindacale è minima. In aziende come Volkswagen, dove IG Metall ha un tasso di organizzazione superiore al 90%, i salari sono superiori alla media e i lavoratori si identificano fortemente con l’azienda, il modello Tesla è totalmente distante.

Nonostante ciò, sindacati, politici e consumatori non dovrebbero sottovalutare il comportamento di Tesla. Il rischio è che l’azienda statunitense riesca a estendere la propria visione del lavoro, ben oltre Grünheide. Se trattenere lo stipendio a un dipendente malato diventasse una pratica aziendale tollerata, il rischio si concretizzerebbe.

Tesla ha trasformato il disinteresse dei lavoratori per i propri diritti in un vantaggio competitivo. L’indebolimento delle organizzazioni sindacali potrebbe diventare, per molti manager, un’occasione per tagliare i costi salariali e allontanare chi non si allinea alle nuove politiche.

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