Germania, Ministro vuole limitare i posti a scuola per bimbi con origini migratorie
La Ministra tedesca per l’Educazione suggerisce l’introduzione di una quota massima di bambini con origini migratorie nelle scuole tedesche
La ministra Karin Prien ha dichiarato durante un’intervista che l’incapacità di parlare tedesco dei bambini con origini migratorie rappresenta un problema nel rendimento delle scuole tedesche. La soluzione proposta però causa un grande dibattito: mettere una quota massima di bambini con origini migratorie nelle scuole è un progetto irrealizzabile e discriminatorio, secondo l’opposizione.
Quota massima del 30 o 40 per cento di bambini con origini migratorie nelle scuole
Durante un’intervista al programma Politikergrillen (Grigliare i politici), Karin Prien, ministra dell’Istruzione dello Schleswig-Holstein e presidente della Conferenza dei ministri dell’Istruzione dei Länder tedeschi (KMK), ha affermato che tra i motivi dei risultati insoddisfacenti delle scuole tedesche nei test internazionali, come il PISA, c’è l’elevata presenza di alunni con origini migratorie.
Secondo Prien, il problema risiede nel fatto che molti bambini con origini migratorie iniziano la scuola senza conoscere il tedesco e ciò compromette sia il loro rendimento scolastico, sia quello della classe. Prien suggerisce di seguire il modello danese, che prevede una quota massima di bambini con origini migratorie per scuola e indica un tetto massimo di 30 o 40 per cento di alunni con background culturali diversi.
La risposta degli altri politici: tra proposte più radicali e accuse di discriminazione
La proposta della Ministra ha acceso un dibattito politico. Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) sostiene che la proposta sia troppo blanda e che la quota massima debba scendere al 10 per cento.
Al contrario, il Partito Social Democratico (SPD), che fa parte della coalizione di governo guidata dalla CDU, ha dichiarato che la proposta è totalmente sbagliata. Secondo il Partito di centro sinistra, inserire quote migratorie nel sistema scolastico costituisce un approccio discriminatorio. La soluzione proposta dall’SPD risiede nell’integrazione e nel sostegno mirato dei bambini con origini migratorie.
“Il progetto è irrealizzabile”: il parere degli insegnanti
Anche l’Associazione tedesca degli insegnanti, attraverso le parole del presidente Stefan Düll, si è dichiarata contro questa proposta. Nelle grandi città come Berlino e Monaco, la quota di bambini con origini migratorie nelle scuole raggiunge il 50%, alzandosi all’80 o 90%. Imporre un limite significherebbe impedire, in alcuni casi, l’iscrizione alla scuola geograficamente più vicina, costringendo migliaia di bambini a percorrere lunghi tragitti quotidiani.
Piuttosto che mettere quote fisse, secondo Düll l’approccio più corretto prevede l’insegnamento del tedesco prima dell’inizio della scuola elementare e il supporto ai bambini che mostrano difficoltà nell’apprendimento.
L’opposizione mette alle strette la politica scolastica dell’esecutivo guidato da Merz. Il dibattito pone le basi per una riflessione sulla necessità di un cambio di mentalità e un radicale miglioramento dell’istruzione tedesca.
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