Berlino cambia il nome della stazione dedicata ai Mori perché ritenuto razzista
Mohrenstraße e l’omonima stazione muteranno nome in favore di una nuova toponomastica che non evochi motivi razziali
Nel quartiere di Mitte, centro di Berlino, Mohrenstraße cambierà il nome che da più di trecento anni le apparteneva. Da tempo, numerose sigle e associazioni premevano per questa scelta sostenendo che la precedente denominazione (in italiano, via dei Mori) contenesse pregiudizi razziali.
Il nome scelto per sostituire il precedente sarà quello del filosofo settecentesco Anton Wilhelm Amo. Fu il primo africano a studiare e insegnare nelle università tedesche. Per i suoi scritti e la sua attività speculativa è considerato tra i precursori del pensiero antirazzista in Europa.
La data designata per l’introduzione del nuovo nome, il prossimo 23 agosto, coinciderà appositamente con la Giornata internazionale per il ricordo della tratta degli schiavi e della sua abolizione. Per l’occasione, l’Initiative Schwarze Menschen in Deutschland, una delle principali associazioni antirazziste tedesche, ha annunciato una festa lungo la via stessa.
Il problema del nome
La parola incriminata, Mohr, ha la stessa etimologia dell’italiano moro, dal latino maurus, aggettivo che anticamente designava le persone provenienti dalla parte occidentale del Nordafrica.
In lingua tedesca, tuttavia, il termine ha un’accezione ben peggiore che in italiano. Nell’Europa meridionale il vocabolo indicava ‘gli arabi’ in maniera generica, dato che i rapporti tra queste zone e il Nordafrica non si interruppero mai durante il medioevo. In Germania, invece, il termine giunse solamente nel diciassettesimo secolo per designare gli schiavi deportati, e ancora oggi evoca pregiudizi razzisti derivati dallo schiavismo coloniale.
Le polemiche dei cittadini
La decisione era stata presa dall’Amministrazione già nel lontano 4 maggio 2021. Ma la lamentela di un residente ne aveva ostacolato l’attuazione per anni. All’inizio del mese di luglio è finalmente arrivato il parere del tribunale amministrativo che ha rigettato l’istanza e ha permesso il cambio di nome.
Non cessa però l’opposizione da parte degli abitanti della via, i quali sostengono che il riferimento ai mori possa evidenziare l’apporto storico di un particolare gruppo sociale alla storia di Berlino, senza particolari implicazioni razziste.
C’è pure chi ironizza dicendo che non vale la pena sollevare un polverone per la cosiddetta strada delle carote. Con l’aggiunta di due puntini sulla o, e una lieve differenza nella pronuncia, avremmo infatti Möhrenstraße: una strada che, così chiamata, sembrerebbe dedicata proprio alle carote.
La fermata della U-Bahn e la precedente gaffe del servizio pubblico
L’azienda dei trasporti pubblici berlinese (BVG) ha comunicato che cambierà, di conseguenza, il nome della fermata della metropolitana posta sull’omonima strada. Anni prima, nel 2020, l’azienda aveva già proposto di chiamare la fermata Glinkastraße, riprendendo il nome della strada adiacente a Möhrenstraße. L’idea è stata rapidamente abbandonata dopo aver notato che il compositore russo Mikhail Glinka, a cui la via è dedicata, era un fervente antisemita.
Uno strano precedente
Curiosamente, non si tratta della prima ridenominazione di una Mohrenstraße in Germania, ma stavolta per motivi completamente opposti. La cittadina di Coburg, in Baviera, ha infatti come simbolo la testa di un moro (similmente a come avviene per la bandiera dei quattro mori sardi) e ha anche una strada denominata proprio Mohrenstraße. Nel 1934 il governo nazista giudicò questa simbologia inappropriata, rimuovendo la bandiera comunale e dedicando la strada alla Sturmabteilung, un reparto paramilitare del partito di Hitler.
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