Aereo in ritardo? UE divisa: la Germania vuole meno risarcimenti, la Polonia più flessibilità

Voli in ritardo o cancellati: L’UE lavora a una riforma che potrebbe ridurre i risarcimenti, Berlino è in prima fila

In Europa si discute di una riforma che potrebbe incidere direttamente sulla vita di milioni di passeggeri: quella del regolamento che disciplina i risarcimenti in caso di ritardi o cancellazioni aeree. Le trattative sono in corso da mesi, ma solo di recente il dibattito ha iniziato a emergere con maggiore forza, soprattutto per via della posizione assunta da alcuni Stati chiave.

La norma attuale e le modifiche proposte

Al momento, chi subisce un ritardo superiore a tre ore – o una cancellazione non giustificata – ha diritto a una compensazione economica compresa tra 250 e 600 euro, in base alla distanza del volo. Questa tutela, in vigore da quasi vent’anni, ha reso l’Unione Europea uno dei territori con i diritti più avanzati per i viaggiatori aerei.

Le nuove proposte, in particolare quella dell’attuale presidenza polacca del Consiglio dell’UE, puntano ad alzare la soglia temporale che dà diritto al risarcimento, portandola a cinque ore. Inoltre, gli importi previsti sarebbero rivisti al ribasso, soprattutto per le tratte brevi. Il cambiamento si inserisce in un contesto di revisione generale delle norme europee, con l’intento dichiarato di alleggerire l’onere economico per le compagnie aeree.

Berlino al centro delle trattative sui risarcimenti

La Germania sta giocando un ruolo di primo piano nel negoziato, promuovendo un approccio più “flessibile” alla compensazione. Il gruppo di stati membri guidati dalla Germania punta al mantenimento dell’attuale soglia di ritardo che dà diritto ai passeggeri a un risarcimento, ma nel frattempo limitare l’importo che i passeggeri possono ricevere a 300 €. La posizione tedesca è condivisa da altri Stati dell’Europa centrale e settentrionale. L’obiettivo sarebbe quello di garantire maggiore sostenibilità economica al settore aereo, già messo a dura prova dalla pandemia e dalle turbolenze economiche recenti.

Le critiche: un rischio per i passeggeri

Non mancano le contestazioni, soprattutto da parte di altri Stati membri e di numerosi eurodeputati. Il timore è che si vada verso un indebolimento dei diritti acquisiti, con una riduzione concreta delle tutele per i cittadini europei. Alcuni osservatori segnalano il rischio di lasciare i passeggeri in balia delle decisioni aziendali, soprattutto in un contesto in cui ritardi e cancellazioni sono sempre più frequenti.

La riforma, secondo chi la sostiene, andrebbe anche letta come un tentativo di armonizzazione con altri sistemi normativi, come quelli adottati in Regno Unito e in Canada, dove le regole per i risarcimenti sono considerate più bilanciate tra diritti del passeggero e sostenibilità per le compagnie. Ma la loro applicazione in Europa solleva dubbi, viste le differenze di scala e traffico.

I prossimi passi

Il testo della riforma è ancora oggetto di trattative tra i governi nazionali e le istituzioni europee. La sua approvazione potrebbe arrivare entro la fine del 2025. La riforma potrebbe avere impatti tangibili: minori compensazioni, attese più lunghe, più incertezza nei casi di disservizio. Il timore è che venga meno quella rete di protezione che negli ultimi anni ha rappresentato una garanzia minima per affrontare i disagi dei viaggi aerei. Nel frattempo, il confronto tra gli Stati membri prosegue, e i diritti dei passeggeri europei restano in una posizione estremamente precaria.

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