“Protezione dal calore”, il motto delle chiese in Germania che ora aprono per chi cerca un po’ di fresco
La nuova iniziativa (green) delle chiese tedesche di aprire gli spazi anche a coloro che intendono trovare refrigerio
In Germania, la Chiesa evangelica (EKD) ha lanciato un’iniziativa per mantenere le porte delle chiese aperte e accessibili durante i periodi di caldo intenso, trasformandole in veri e propri rifugi temporanei per la popolazione. Questo progetto, noto come “Kühle Kirchen” (“chiese fresche”), è realizzato in collaborazione con enti locali e amministrazioni comunali. Mira a offrire uno spazio fresco e sicuro non solo ai residenti ma anche ai numerosi turisti che attraversano le città tedesche in estate.
Dal 2022, a Norimberga, le chiese sono inserite nei piani di protezione dal calore della città e seguono l’esempio di altre metropoli come quella di Mannheim. Quest’ultima ha da tempo integrato le chiese nei propri programmi di gestione del caldo. Monaco conta già ben settantanove chiese cattoliche e istituzioni ecclesiastiche che fanno parte della rete comunale per la difesa dal calore estivo. La numerosa partecipazione dimostra come la convergenza tra istituzioni religiose e amministrazioni civili stia diventando una realtà consolidata in Germania.
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Impatto ambientale del progetto
L’impatto ambientale dell’iniziativa è positivo e notevole. Contribuisce difatti a ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 in modo significativo, sfruttando le caratteristiche architettoniche degli edifici religiosi. Dunque, nessun sistema di raffreddamento articolato se non muri spessi e soffitti alti, capaci di mantenere basse le temperature.
La Cattedrale di Ulm, la più grande chiesa protestante della Germania, è un esempio perfetto: anche durante le giornate più calde, con temperature esterne che superano i 30°, mantiene una condizione termica al di sotto dei 18°. Questo approccio favorisce la sostenibilità ambientale e offre un’opportunità per il riposo spirituale.
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La collaborazione tra chiese e comuni
“Kühle Kirchen” è pure un esempio di come le chiese cristiane, sia protestanti che cattoliche, possano collaborare efficacemente con le amministrazioni locali per il bene comune. La EKD sta infatti lavorando a stretto contatto con enti locali, operatori sanitari e associazioni solidali per garantire che le chiese possano essere utilizzate come spazi sicuri e accoglienti durante le ondate di calore. Questa collaborazione è sostenuta da piani di azione specifici: il portale Hitze Service offre a tal proposito una guida dettagliata su come affrontare sistematicamente la protezione dal caldo nei comuni tedeschi. Un altro fattore fondamentale da considerare, evidenziato da EKD, riguarda l’importanza di coinvolgere tutti gli attori locali, inclusi medici, autorità sanitarie e associazioni benefiche, come Diakonie.
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Il ritardo delle chiese italiane
In Italia, l’adozione di un’iniziativa simile tarda ad arrivare, e le motivazioni possono essere diverse. A differenza della Germania, dove la collaborazione tra chiese e comuni è già una realtà riconosciuta, l’Italia concepisce le chiese principalmente come luoghi dedicati al culto. Per far fronte al caldo si fa quindi ancora affidamento a soluzioni tradizionali, di consumo – ventilatori e aria condizionata ne sono un esempio -, manchevoli di un coordinamento strutturato come quello tedesco. Considerando la crescente intensità delle ondate di calore in Italia, l’adozione di iniziative simili potrebbe diventare necessaria nel prossimo futuro.
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