Berlino restrizioni, karlherl, https://pixabay.com/it/photos/berlino-kreuzberg-ubahn-794303/, CC0

Berlino è cambiata in peggio, ma “spingendo” e stando assieme si possono ancora fare cose belle

Mi chiamo Johnny, sono italiano, ho 46 anni e vivo a Berlino dal 2017 ma la conosco e la frequentavo di passaggio dal 2006.

Berlino è indubbiamente cambiata in peggio per quello che riguarda la cultura alternativa. Ma siamo cambiati e invecchiati noi stessi, che la cultura alternativa la creavamo e la fomentavamo, mentre oggi siamo fiaccati da un’enorme offerta di entertainment quasi gratis a zero sbattimento direttamente dal divano. Le giovani forze di propulsione odierne fanno altro, in altri ambienti che non conosciamo, forse meno nella strada e nei club, è difficile per noi intercettarle sempre che esistano effettivamente. Sospendo il giudizio in quanto non ne so abbastanza nonostante abbia due figlie adolescenti.

Da assiduo frequentatore di concerti vedo che una base resiste e mi rendo conto che ogni piccola nicchia può sopravvivere grazie al continuo afflusso di locals ed espatriati che la mantiene interessante.

Il segreto, come d’altra parte in ogni ambito della vita, sta nel lamentarsi meno e spingere, prendere parte, frequentare, fare, organizzare qualcosa in prima persona, tirando dentro energie nuove. L’ambiente lo permette e spesso lo sussidia. Berlino è tuttora molto generosa e permissiva con chi organizza eventi con una minima valenza culturale. E’ chiaro che il clubbing è un tema a sé, ma attira numeri importanti e un progetto di imprenditoria di quel tipo ha sempre buone possibilità di riuscire, nonostante le difficoltà e i costi crescenti (ma ce li hanno anche gli späti, le lavanderie e i ristoranti, giusto per fare esempi a caso).

I fasci non li combatti con l’ideologia, ostracizzandoli e ridicolizzandoli. Li annulli con il buon governo, con l’esempio di integrazione funzionante, con i quartieri che includono e non diventano ghetti, con la gente che ha voglia di stare per strada o alla Kneipe e di chiacchierare e sorridersi.

Non ho soluzioni al brutto che avanza, ma un pezzetto di gioia alla volta ci sistemiamo il mondo come ci piace. Spingendo e stando assieme ci si aiuta a fare cose belle. Non sarà la pappa pronta di vent’anni fa, ma ci tocca. Sennò vuol dire che va bene anche così.

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