Motociclisti pro-Putin programmano rally a Berlino partendo da Mosca

In corso un rally motociclistico da Mosca a Berlino. Centinaia di membri del club Night Wolves viaggiano in sella tra Dombass e Polonia, con destinazione ultima Porta di Brandeburgo

Centinaia di motociclisti fedeli al Cremlino, sotto la bandiera del club Night Wolves, si sono messi in sella a Mosca sabato scorso (29 Aprile) per il consueto rally attraverso l’Europa. Il corteo, guidato dal fondatore e leader del club Alexander Zaldastanov,  mira ad arrivare a Berlino entro il 9 maggio, inaugurando così la stagione motociclistica russa. Con l’acuirsi delle tensioni negli ultimi anni tra Russia, Ucraina ed Europa, questo tipo di eventi assumono ormai una valenza sempre più politica e patriottica. Soprannominata “le strade della vittoria”, la manifestazione ha adottato per questa edizione uno degli slogan dell’offensiva russa in Ucraina: “Non abbandoniamo i nostri”. Attraverserà poi alcune aree di conflitto in Donbass, portando solidarietà e aiuti alla popolazione locale e ai soldati. Cresce l’attesa per gli sviluppi della manifestazione, che nel tragitto fino a Berlino, passando per Ucraina dell’Est e Polonia, non sarà sicuramente esente dal rischio di tensioni.

Il rally

Alla partenza del rally diversi partecipanti hanno issato sulle proprie moto bandiere russe e sovietiche. Alcune anche con la lettera “Z” fissata sui cruscotti, simbolo dell’operazione militare speciale della Russia in Ucraina, lanciata nel febbraio 2022.

Il corteo ha raggiunto il 1° maggio la città di Volgograd, ex Stalingrado, luogo di una sanguinosa battaglia tra le truppe sovietiche e quelle naziste tedesche, che segnò una svolta nella Seconda Guerra Mondiale verso la vittoria dell’Unione Sovietica e dei suoi alleati.

I motociclisti hanno ripreso poi il loro viaggio verso la regione del Donbas, nell’Ucraina orientale, teatro di pesanti combattimenti, dove distribuiranno aiuti umanitari ai civili e ai soldati russi. “Gli abitanti del Donbas e noi siamo le stesse persone” affermano i partecipanti, per rendere chiara la loro posizione e visione.

Il moto-club Night Wolves

Il Night Wolves Motorcycle Club è un club motociclistico russo fondato nel 1989 nella zona di Mosca. Ha uno status internazionale con almeno 45 escursioni in tutto il mondo. Il club ha iniziato a formarsi da un misto di fan della musica rock e di appassionati di motociclismo, che organizzavano concerti illegali a Mosca (1983). Nel 1989 il club si è consolidato durante l’era della Perestroika e divenne il primo club motociclistico ufficiale dell’URSS. Alexander Zaldastanov (noto anche come il Chirurgo) è diventò il leader, rimanendo ancora ora al comando.

Il club gestisce diversi rock club, saloon di tatuaggi e organizza molti concerti e festival in Russia. Nel 1995 hanno lanciato una linea di abbigliamento, “Wolf Wear”, e hanno fondato la filiale motociclistica “Wolf Engineering”, riunendo meccanici e appassionati di moto da tutta la Russia.

Un membro dei Night Wolves, Valery Bely, è stato ucciso nel 2012 in una disputa con un club di motociclisti rivale, Three Roads, e ancora ora viene celebrato il suo ricordo. Nel 2014 invece anche il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, si è unito al club, diventando poi leader della filiale cecena del gruppo un anno dopo.

Attivismo e posizioni politiche del club motociclistico

Il club si è a lungo interessato alla vita politica e sociale della Russia, stringendo stretti legami con il Cremlino e stabilendo un’amicizia con il presidente Putin. Hanno anche contribuito all’invasione della Crimea, pattugliando le strade della penisola con propri uomini e hanno combattuto per i filorussi nella guerra del Donbas. Sono legati alla Chiesa ortodossa russa e si recano in pellegrinaggio in moto ai luoghi sacri diverse volte all’anno.

Vladimir Putin, che li ha descritti come suoi “amici”, è apparso più volte ai loro raduni, in sella a un trike Harley-Davidson. I Lupi della notte sono finanziati dal Cremlino, ricevendo “diverse centinaia di milioni di rubli all’anno”, secondo un rapporto del 2013. Nel maggio 2015, Alexei Navalny aveva affermato che il governo russo aveva dato 56 milioni di rubli al gruppo nell’anno e mezzo precedente. 12 di questi per costruire un centro giovanile “patriota” a Sebastopoli in Crimea.

Il leader Zaldastanov, è attualmente sottoposto a sanzioni occidentali per il sostegno all’annessione della Crimea nel 2014 e all’offensiva russa in Ucraina. Nel maggio 2015 gli è stato vietato l’ingresso in Polonia per un rally, provocando le ire della diplomazia russa.  La percezione che possa replicarsi una situazione simile nell’edizione di quest’anno diventa ogni chilometro più plausibile. Seguiranno aggiornamenti.

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