Berlino, il nuovo sindaco conservatore sta bloccando la costruzione di decine di piste ciclabili
Kai Wagner, sindaco di Berlino e membro della CDU, sta fermando la realizzazione di numerose piste ciclabili nel caso in cui queste tolgano parcheggi auto
Con le elezioni di febbraio Kai Wagner, candidato per l’Unione Cristiano-Democratica, è diventato il sindaco per il governo di Berlino. Insieme alla CDU, però, c’è anche il partito Social-democratico (SPD). I due formano, quindi, la coalizione di maggioranza per il governo locale. Pur essendo in minoranza, il partito dei Verdi fa sentire il proprio disappunto sulle questioni riguardanti ambiente e mobilità.
In particolare, la nuova senatrice per i trasporti Manja Schreiner, anche lei appartenente alla CDU, ha sottolineato che il rinnovamento e l’espansione delle infrastrutture ciclabili dovrebbero continuare, a patto che non ledano ai posti auto già presenti. “Dal mio punto di vista”, ha dichiarato Schreiner alla Berliner Zeitung, “non sempre ha senso togliere corsie ai veicoli a motore per convertirle in piste ciclabili per tutta la loro larghezza”.
Non si devono eliminare corsie o parcheggi a causa delle piste ciclabili
Wagner e Schreiner hanno confermato l’obiettivo di rendere Berlino una città funzionate dal punto di vista di trasporto urbano, ma mettendo in discussione i progetti di mobilità ciclista che rischiano di complicare il traffico pendolare. La decisione è, in realtà, in linea con le posizioni del sindaco in carica Wagner che, già durante la campagna elettorale, aveva chiarito che non avrebbe perseguito una politica “contro l’automobile”.
In effetti, già nei sondaggi durante le elezioni si poteva notare una differenza tra le priorità di trasporto degli elettori. Quelli che abitano nel centro della città, più a favore di un’implementazione delle piste ciclabili, hanno votato per il partito Verde. Chi invece si trova a dover fare da pendolare tutti i giorni dalle zone più periferiche di Berlino si è dichiarato più vicino alle posizioni di Wagner e della CDU.
In precedenza l’amministrazione di Berlino aveva invitato i singoli distretti a sospendere momentaneamente la progettazione di piste ciclabili che prevedano la rimozione di una qualsiasi corsia per le auto o parcheggio. L’ultima dichiarazione di Schreiner asseriva che il provvedimento riguarderà solo i casi in cui , su un percorso di 500 metri, non vengano eliminati più di dieci posti auto.
“Volksentscheid Fahrrad”, o un referendum sulla bicicletta
Non solo i Verdi, ma anche le amministrazioni dei vari distretti e diverse associazioni di ciclisti si sono uniti per protestare contro le decisioni governative. Ne è un esempio l’iniziativa che vuole raccogliere abbastanza firme per proporre il Volksentscheid Fahrrad, un referendum sulla bicicletta. La proposta richiederebbe una nuova legge che faciliti la mobilità e la sicurezza dei ciclisti attraverso una serie di modifiche alla città. In particolare, si vorrebbe ottenere una messa in sicurezza degli attraversamenti pericolosi per i ciclisti, lo sviluppo di una rete di 350km di piste ciclabili e 200.000 posti auto in più.
Secondo Stephan Rammler, professore di progettazione dei trasporti a Braunschweig, le città sarebbero un ottimo campo di prova per poter testare gli effetti delle energie rinnovabili. “Grazie alla densità delle città si hanno percorsi più brevi e c’è la possibilità di fare a meno delle automobili” dando spazio quindi sia al trasporto pubblico come anche a quello individuale su bici. La decisione di Wagner lascia quindi attoniti: da un lato la tendenza tedesca è quella di spostarsi verso energie rinnovabili, dall’altro il rifiuto del governo berlinese per l’iniziativa sulla mobilità ciclistica sembra essere in contrasto con gli obiettivi europei di riduzione di emissioni di CO2.
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