AfD, 10 anni fa nasceva il partito di destra tedesco che ora convince più di 1 elettore su 10
AfD da partito euroscettico a centro gravitazionale per l’estrema destra. Alternative für Deutschland (AfD) festeggia 10 anni di posizioni controverse
Sono passati 10 anni da quando, il partito Alternative für Deutschland (AfD), si rivolgeva ai professori di economia. L’AfD si è successivamente riappropriata di ideologie da “partito di estrema destra che è estremista, antisemita e razzista”, ha detto la politologa Ursula Münch a DW. Quando venne fondata “L’Alternativa per la Germania”, si opponeva alla valuta dell’Euro e al programma di salvataggio per la Grecia.
Originariamente, a settembre 2012, era stata costituita la “Election Alternative 2013“, precursore dell’AfD. Bernd Lucke, professore di economia, il giornalista Konrad Adam e l’ex membro della CDU Alexander Gauland, l’hanno trasformata definitivamente in AfD.
Fondato ufficialmente il 6 febbraio 2013, l’AfD diviene una forza liberal-conservatrice con cui necessariamente la scena politica deve confrontarsi. Il partito è diventato, così, il punto di riferimento di tutte quelle spinte di estrema destra, “confinate” a gruppi che erano troppo estremi e, comunque, non vicini alle politiche di centro-destra dell’ex cancelliera Angela Merkel.
L’Afd comprendeva, in origine, tre movimenti: gli economisti liberali, i conservatori nazionali e i populisti di destra. Due dei tre membri fondatori hanno lasciato il partito, caratterizzando, così, l’AfD di quel continuo cambio di leadership sotteso alle frequenti battaglie interne.
Estremizzazione del partito: l’AfD muove dalla destra liberale economica all’estrema destra
Le intense migrazioni del 2015, che hanno portato centinaia di migliaia di persone dalla Siria a chiedere protezione dalla guerra alla Germania, ha mosso l’anima nel partito, radicalizzandola su questi temi. Il messaggio usato per legittimare la posizione di chiusura, poggiava sulla “paura dell’islamizzazione”. Sono iniziate, così, le proteste xenofobe anti-rifugiati, specialmente nella Germania orientale. La posizione anti-immigrazione si sovrascrive all’iniziale “insofferenza” del partito alle scelte garantiste dell’Europa verso il programma di salvataggio per la Grecia.
Questo atteggiamento anti-rifugiati è definito dal fondatore dell’AfD, Alexander Gauland, una nota centrale nelle evoluzioni politiche del partito. È dal 2016 che, l’allora leader dell’AfD Frauke Petry, ha affermato che, ai rifugiati, andrebbe impedito di entrare in assoluto e, se necessario, legittimare l’uso delle armi a tal fine. Gauland si destreggia, anche, con riformulazioni storiche, banalizzando l’olocausto e il portato storico di cui si fa carico: “Hitler e i nazisti non erano altro che un granello di merda d’uccello in oltre 1.000 anni di storia di successo.”
Tali dichiarazione hanno messo in allerta l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV), servizio di intelligence nazionale, che ha classificato l’AfD come “sospetto di estremismo di destra”.
Dopo il risultato del 10,3% alle elezioni, i sondaggi attuali (INSA – 5 marzo 2023), vedono i consensi al partito al 15%.
Partecipazione a maggioranza maschile e posizioni filo-russe
L’AfD ha un elettorato di 80 mila membri, di cui l’80% è maschile. La Fondazione Bertelsmann, nell’estate del 2020, constata in un sondaggio rappresentativo che il 29% degli elettori dell’ AfD ha idee di estrema destra. La xenofobia, l’antisemitismo e l’amore per i regimi autocratici, sono più diffusi nell’AfD che in altri partiti.
L’ AfD conferma questi dati con il posizionamento filo-russo nei confronti della guerra in Ucraina. I leader del partito hanno sempre avuto relazioni amichevoli nei confronti della Russia. Weidel, principale candidata del partito alle elezioni del 2021, si è espressa in disaccordo con la politica delle sanzioni, portata avanti dall’Europa, nei confronti della Russia e l’eventuale processo per crimini di guerra nei confronti del leader del Cremlino. Le posizioni filo-russe vengono confermate anche dalle posizioni dei vertici del partito, contrarie all’invio dei carri armati Leopard 2 all’Ucraina, definendo la scelta come “disastrosa”.
Secondo i sondaggi di Infratest dimap, però, solo il 13% degli intervistati nella Germania occidentale è favorevole alle posizioni “comprensive” dell’AfD nei confronti delle azioni russe in Ucraina. Maggiore è il consenso nelle regioni orientali della Germania, arrivando fino al 25%.
L’AfD desidera partecipare al governo dopo un decennio di opposizione
Dopo 10 anni di opposizione, l’AfD, mira alla partecipazione al governo. Ciò è distante dalla realtà, non essendo consolidati a livello federale. Le possibilità sono più favorevoli nella Germania orientale, dove l’AfD riscontra in 20% dei consensi nelle regioni rurali.
I sondaggi recenti vedono il partito molto forte in Sassonia e Turingia, dove la stessa AfD ha sostenuto la mozione della CDU, contraria all’uso del linguaggio inclusivo di genere definendolo come “distruzione del linguaggio”. Ute Bergner, portavoce del gruppo Cittadini per la Turingia, l’ha definita come «insensata» e «inculturale».
L’AfD ha puntato, quindi, alla CDU, come eventuale partner di coalizione, contrariamente a quanto affermato dai conservatori che hanno escluso la possibile coalizione. In Turingia, però, CDU, AfD e FDP si sono uniti a discapito della sinistra del partito di sinistra post-comunista, dei verdi ambientalisti e dell’SPD di centro-sinistra.
Il populismo di destra dentro un contesto globale che sembra mutare in maniera uniforme
La piattaforma dell’AfD afferma che il partito promuova la democrazia diretta, la separazione dei poteri statali, lo stato di diritto e l’ordine. Nel corso dei suoi 10 anni di storia, però, ha visto accusati alcuni dei suoi membri: il leader dell’ala del partito nello stato della Turingia, Björn Höcke, è stato accusato della promozione di un linguaggio che veicola, abbastanza esplicitamente, idee neonaziste. Le rotture mirate con i tabù antinazisti tentano di fare appello all’elettorato di estrema destra.
La crescita del partito si inserisce in una tendenza destrorsa delle politiche internazionali. Tra queste le più importanti sono quelle pro-Brexit e le spinte pro-Trump, che sentono la necessità di schierarsi contro l’inclusione culturale, per radicarsi dietro un conservatorismo: politicamente efficace, perché attecchisce su quelle fasce populiste della popolazione, quanto fine a se stesso, perché aprioristico, fazioso e razzista nei confronti di un mondo che si evolve dentro gli spostamenti di chi lo abita. Una politica anti-migrazione è un campanello d’allarme, verso una situazione in cui si legittima un pensiero di estrema destra, che cerca le colpe nelle vittime, per innalzarsi a difensore di un’identità di cui, comunque, l’AfD, rappresenta fortunatamente una minoranza.
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