«Perché da Monaco penso all’Italia e mi ricandido, stavolta alla Camera». A tu per tu con Marcello Pilato

A tu per tu con Marcello Pilato, uno dei candidati dal Movimento 5 Stelle per la Camera dei deputati alle elezioni del prossimo 25 settembre.

Marcello Pilato presenta nella circoscrizione Europa, quella che chi, italiano, è residente in Germania, avrà il diritto di votare. Nato nel 1964 in Svizzera, ma già in Italia da quando ha otto anni, Marcello Pilato è laureato in Economia Aziendale e vive in Germania dal 2007, prima a Berlino (fino al 2014), poi a Monaco di Baviera dove lavora come responsabile nell’area finance di una società italiana nel campo energetico. Si era già candidato alle passate elezioni, ma al Senato, ottenendo 15mila preferenze, 3mila in meno rispetto alle liste che lo hanno preceduto nei risultati, comunque non abbastanza per l’elezione.

“Mi occupo di politica dal 2009 seguendo Beppe Grillo ed il suo blog e le iniziative per l’acqua pubblica, contro gli eletti condannati in parlamento e  contro il doppio mandato parlamentare. Dal 2012 sono iscritto al Movimento 5 Stelle. Ho fondato il Meetup di Berlino e nel 2014 ho continuato la mia attività politica con il Meetup di Monaco di Baviera. Negli anni mi sono occupato spesso del fenomeno mafioso in Germania grazie alla collaborazione, diventata poi amicizia, con la giornalista e scrittrice tedesca Petra Reski. Inoltre, ho avuto modo di avere contatti frequenti con parlamentari italiani ed europei del Movimento con i quali abbiamo avuto incontri a Roma e qui in Germania per scambiare idee e segnalare le best practices degli altri paesi europei. Quest’anno ho ricevuto l’incarico da parte del Movimento 5 Stelle come consigliere di nomina governativa nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE)

Candidarsi una seconda volta

I temi e le battaglie che vorrei portare in Parlamento sono sempre più attuali. I punti più importanti del programma 5 Stelle sono  il salario minimo, che nella passata legislatura non ha trovato sbocco per l’opposizione da parte degli altri partiti, e la riduzione dell’orario di lavoro a parità si salario come già avviene in tanti altri paesi europei. Senza dimenticare il tema della transizione energetica ed ecologica, in particolare la prosecuzione del superbonus edilizio e l’incremento dell’utilizzo delle energie rinnovabili.

Un giudizio sull’operato del M5S nell’ultima legislatura

Il Movimento è stato forza di governo con diverse alleanze e durane la quale ha ottenuto diversi risultati che hanno contributo a migliorare la vita di tanti italiani. Primo fra tutti il reddito di cittadinanza che ha dato sollievo a molte famiglie che vivevano con un reddito al di sotto dell limite di povertà. Poi il decreto dignità, per un vero  contrasto al precariato, al fine di favorire l’occupazione e che ha portato un netto aumento delle assunzioni a tempo indeterminato.

 

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Per il Movimento 5 Stelle saprà fare di meglio?

Molto dipenderà dal risultato delle elezioni. Certamente il Movimento 5 Stelle, come già anticipato dal Presidente Giuseppe Conte,  sosterrà una linea ferma per quanto riguarda i punti del proprio programma che contiene misure che hanno grande importanza per il futuro dell’Italia e degli italiani. Per iniziare, occorre fare in modo che i rincari energetici degli ultimi mesi non portino a situazioni precarie dando una risposta urgente a famiglie e imprese sul caro bollette.

I problemi degli italiani all’estero

I maggiori sono di natura burocratica. La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione per la quale l’ottenimento di documenti di identità o l’espletamento di pratiche burocratiche comporta lunghe attese. Un rafforzamento nell’organico delle istituzioni consolari apporterebbe un sicuro miglioramento del loro servizio. Inoltre per poter migliorare il sistema di voto dall’estero sarebbe opportuno implementare il voto elettronico che eviterebbe i noti brogli elettorali denunciati nelle precedenti tornate elettorali e migliorerebbe la percentuale  di partecipazione degli elettori all’estero, sempre inferiore al 30%. In generale posso dire che se gli italiani all’estero mi sceglieranno, il loro voto andrà a qualcuno che conosce bene i problemi degli italiani all’estero.  Li vivo in prima persona. Sono nato e risiedo all’estero da molto tempo.

Le buone prassi che l’Italia dovrebbe prendere dalla Germania

Penso che bisognerebbe innanzitutto avere un maggior senso civico e rispetto delle regole che qui in Germania sono la normalità. Sarebbe un modo per rendere i cittadini più responsabili e rispettosi delle istituzioni e delle leggi. Occorrerebbe anche  miglioramento ed efficientamento della la macchina burocratica dello stato italiano che si avvicini al modello tedesco.

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