Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni ed Enrico Magrelli raccontano Pasolini a Berlino
A cento anni dalla sua nascita un evento su Pasolini a Berlino con la partecipazione di Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni ed Enrico Magrelli
Incontri profondi e vibranti quelli che si sono tenuti in onore dei cento anni dalla nascita di Pasolini all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino il 4 luglio e presso l’Albert Einstein Gymnasium il 5 luglio. Protagonisti degli eventi del PPP100. Pasolini e… poesia, cinema, televisione, stampa alcuni nomi importanti del cinema italiano. Valentina Lodovini, conosciuta per la sua partecipazione in Benvenuti al Sud, Vinicio Marchioni, arrivato al successo grazie all’interpretazione del Freddo di Romanzo Criminale ed Enrico Magrelli, critico cinematografico, conduttore televisivo e radiofonico, che molti ricorderanno per la trasmissione Hollywood Party su Radio 3. I giorni in loro compagnia sono stati un’occasione per approfondire la personalità di Pier Paolo Pasolini ma anche per conoscere la storia di questi tre professionisti più da vicino.
Un’esperienza culturale di spessore ma fatta anche di piacevoli incontri umani, con persone che Pasolini non lo hanno solo letto o guardato ma lo hanno interiorizzato come un fedele compagno di vita. Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni non sono infatti solo due ottimi interpreti di cinema e di teatro, ma anche, come Magrelli ha più volte ribadito, due conoscitori ed estimatori di Pasolini. Anche per questo sono stati scelti proprio loro per accompagnarci nelle letture selezionate. Durante questi ultimi giorni noi del Berlino Magazine abbiamo potuto intervistarli ma anche trascorrere del tempo con loro per scambiare alcune chiacchiere informali.
Lo sconfinato universo pasoliniano
Prendiamo un caffè all’ultimo piano del Camper Campus Hotel con una vista di Berlino mozzafiato mentre attendiamo la Lodovini, Marchioni e Magrelli. Le interviste poi scorrono leggere e amichevoli. Tutti e tre hanno un elemento in comune: l’amore per Pasolini e sembrano non vedere l’ora di parlarne e condividere con gli altri il loro incontro artistico con questa figura. La Lodovini ci parla delle donne di Pasolini, in particolare delle attrici dei suoi film: Anna Magnani, Maria Callas, Laura Betti, Silvana Mangano. Donne, secondo le parole di Oriana Fallaci, scelte da lui anche per la loro sofferenza (per il loro “marchio di speciale disperazione” mi viene da pensare prendendo a prestito un famoso brano di Fabrizio De Andrè).
Per Marchioni invece Pasolini è un amico e non un maestro, perché Pasolini non ha allievi. Lo ha incontrato leggendo le sue poesie quando era ancora un ragazzo ed è rimasto affascinato dalla sua rabbia, dal suo essere “contro”. Proprio la giovinezza, con la sua inquietudine, è il periodo della vita in cui, secondo lui, si dovrebbe iniziare a esplorare Pasolini. Ma il primo incontro con PPP può solo essere l’inizio di un percorso di conoscenza che dura tutta una vita: l’universo pasoliniano fatto di poesia, cinema, scrittura è uno spazio sconfinato che non si esaurisce mai. Anche Magrelli ci dedica il suo tempo raccontando il suo antico legame con l’Italian Film festival di Berlino, di cui è direttore artistico da quando “c’era ancora il Muro” e da quando il festival era “la vetrina del mondo della creatività”.
Le donne di Pasolini secondo Valentina Lodovini
Dopo le interviste siamo stati ospiti durante entrambi gli appuntamenti in calendario, quello della Lodovini e quello di Marchioni. L’organizzazione ha reso tutto estremamente godibile. L’evento della Lodovini all’Istituto Italiano di Cultura è durato poco più di un’ora, scorrevole e fresco. Con la voce, a tratti rotta dall’emozione, ha letto alcune delle più belle lettere e descrizioni di Pasolini dedicate alle donne. Tra tutte spicca quella dedicata ad Anna Magnani, colei che non può esprimersi che “cantando” perché “ciò che ha da esprimere è una cosa indistinta e intera: la pura vita”.
Un itinerario nell’immaginario femminile di Pasolini, costellato di donne che sono compagne di infelicità, sensibilità artistiche che si intrecciano indissolubilmente con la sua. “Abbiamo la stessa angoscia” dice Pasolini infatti ad Anna Magnani. Ne è emerso un ritratto di Pasolini intimo e politico allo stesso tempo. Un viaggio delicato nella sua anima spesso delusa e tormentata ma instancabilmente viva. L’interpretazione di Valentina Lodovini, semplice e sentita ha restituito con raffinatezza il significato profondo dei testi selezionati.
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Vinicio Marchioni parla ai giovani ragazzi del liceo Albert Einstein
L’incontro di Marchioni si è tenuto in una scuola, di fronte a tantissimi giovani studenti. Il primo testo che ha interpretato è stato uno scritto in cui Pasolini riflette su come e perché è nata la sua esigenza di fare cinema. Anche Marchioni ha la voce a tratti rotta, questa volta da una leggera balbuzie che ha imparato a controllare grazie alla recitazione. Qui viene tradita dalla forte emozione, rendendo però la sua interpretazione ancora più intima.
Nel dibattito con Magrelli Marchioni parla della bellezza di approfondire le sfumature delle emozioni umane, mentre nella nostra epoca andiamo verso una “sintesi dei sentimenti”. Parla dell’esigenza di incontrare gli altri e parlare con gli altri per far nascere collaborazioni artistiche, per creare progetti e immaginare scenari futuri insieme. Un insegnamento importante per i ragazzi ma anche per gli adulti. Pasolini non è stato solo un grande artista e pensatore ma anche un essere umano capace di guardare in faccia gli altri e creare legami intensi di collaborazione.
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Berlino tra passeggiate e Caffé Cinema
Non solo belle parole, in questi giorni sia la Lodovini, sia Marchioni sia Magrelli hanno alzato il loro sguardo verso il pubblico e verso di noi, condividendo qualche risata tra una pausa e l’altra. Hanno parlato tra loro con occhi accesi dei grandi del cinema, dei loro registi preferiti, dei film che hanno ispirato la loro carriera. A fare da scenario a tutto questo la nostra amata Berlino, in cui Marchioni si è perso in lunghe passeggiate tra un evento e l’altro e di cui la Lodovini apprezza soprattutto il Caffè Cinema.
Personalità di spessore ma anche modeste, a dimostrare che la voglia di conoscere e imparare può restare viva anche quando il successo bussa alla porta. Un’occasione artistica come terreno fertile di conoscenze, condivisione di valori umani e riflessioni. L’evento è stato un momento culturale semplice ma potente che ha adempiuto a uno dei doveri dell’arte, quello di avvicinare esseri umani diversi in modi inaspettati. Ma gli incontri dedicati a Pasolini non finiscono qui, l’esibizione fotografica a lui dedicata rimarrà all’Istituto italiano di Cultura fino al 25 luglio.
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