La storia del memoriale di Berlino alle vittime omosessuali del nazismo

Al Tiergarten di Berlino, il memoriale che ricorda gli omosessuali vittime del nazismo

Il Denkmal für die im Nationalsozialismus verfolgten Homosexuellen, è il memoriale che ricorda gli uomini e le donne omosessuali che tra il 1933 e il 1945 furono vittime del nazismo. Il monumento berlinese è sempre aperto al pubblico e ad accesso libero, così come il memoriale in ricordo degli ebrei che si trova proprio di fronte.

 

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Nei pressi del Tiergarten il monumento non passa di certo inosservato

Progettato dagli architetti Michael Elmgreen e Ingar Dragset, il monumento è un parallelepipedo alto quasi quattro metri e largo circa due. Su di esso c’è una targa, scritta in inglese e in tedesco, che commemora le vittime omosessuali durante il nazismo. Ad oggi il numero di coloro che morirono all’interno dei campi di concentramento è ancora indefinito. Inoltre, la targa sul monumento vuole ricordare le atrocità commesse nei confronti degli omosessuali, persecuzioni che seguitarono anche dopo la caduta del nazismo, quando Berlino era separata dal Muro. Ad attirare l’attenzione dei visitatori è una piccola finestra sul monumento. Osservando all’interno, si può guardare la proiezione continua di un video in cui due persone dello stesso sesso si baciano. Il video non è sempre lo stesso, ma viene cambiato dopo un certo periodo di tempo.

 

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La capitale tedesca ha inaugurato il memoriale alle vittime omosessuali nel 2008

Il memoriale venne inaugurato dall’allora sindaco di Berlino Klaus Wowereit il 27 maggio 2008. Ad affiancarlo c’erano Bernd Neumann, il Ministro della cultura, e alcuni rappresentanti della comunità ebraica e tzigana. Un avvenimento significativo per la comunità lgbtq+ internazionale, ma anche per il sindaco stesso che, prima di essere nominato borgomastro, aveva dichiarato apertamente la sua omosessualità con le parole “Ich bin scwul, und das ist auch gut so!”: Sono omosessuale e va bene così.

L’ultimo testimone sopravvissuto è morto prima dell’inaugurazione del memoriale

Nessun sopravvissuto era presente all’inaugurazione. L’ultimo testimone che subì le persecuzioni naziste contro gli omosessuali era morto nel 2005. Si chiamava Pierre Seel ed era di nazionalità francese. Racconta la sua tragica storia in un’autobiografia dal titolo “Moi, Pierre Seel, déporté homosexuel” pubblicata nel 1994. Aveva solo diciassette anni quando era stato deportato insieme all’amante diciottenne. L’aveva visto morire mentre, ancora vivo, veniva divorato dai cani. Seel ci ricorda, ancora una volta, che gli omosessuali erano vittime di una morte lenta e angosciante.

Come raggiungere il memoriale a Berlino

Il monumento si trova in Cora-Berliner-Straße 1. Per raggiungerlo, le stazioni U-Bahn e S-Bahn più vicine sono quella di Brandenburger Tor (linea U5, S1, S2, S25 e S26) e di Potsdamer Platz (linea U2, S1, S2, S25 e S26).
Quello di Berlino non è l’unico memoriale in ricordo delle vittime omosessuali, ma tanti altri sono stati realizzati in Europa e oltre oceano. Sul sito di Arcigay si trova una lista di monumenti nel mondo dedicati alle vittime naziste – e non solo – di persecuzioni e discriminazioni omofobe.

 

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Immagine di copertina screenshot da YouTube