Germania, premier palestinese Abbās pronuncia la parola ‘olocausto’: indagato dalla polizia
Durante una conferenza stampa tra Mahmūd Abbās e Olaf Scholz il premier palestinese ha usato la parola ‘olocausto’ riferendosi alle azioni di Israele contro il suo popolo, suscitando parecchie polemiche. Adesso è indagato dalla polizia
Hanno suscitato un mare di polemiche le parole (una in particolare) pronunciate dal Presidente dello Stato della Palestina Mahmūd Abbās durante una conferenza stampa, insieme al Cancelliere Olaf Scholz, svoltasi a Berlino nella serata di martedì 16 agosto. Il capo di Stato palestinese aveva infatti dichiarato: “Dal 1947 fino a oggi Israele ha commesso 50 massacri in 50 villaggi palestinesi. 50 stragi, 50 olocausti”. E proprio l’aver pronunciato quest’ultima parola ha subito provocato indignazione da più parti, con il Cancelliere tedesco che si è definito ‘disgustato’.
Oggi, venerdì 19 agosto, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Associated Press – che a sua volta cita il quotidiano tedesco Bild – l’ Ufficio di polizia criminale di Stato ha comunicato che ha aperto un’indagine contro Abbās.
Perchè le autorità hanno aperto un’indagine contro il premier palestinese Abbās
La polizia avrebbe aperto il procedimento penale giustificandolo come ‘possibile incitamento all’odio’. Ma non solo. Secondo il Codice penale tedesco minimizzare l’Olocausto è un reato e potrebbe portare anche alla reclusione fino a 5 anni. Come specificato dalle autorità, però, l’indagine è a uno stato preliminare e deve ancora essere inoltrata al Pubblico Ministero responsabile, che deciderà se proseguire o archiviare il caso.
Tuttavia il ministro degli Esteri federale Annalena Baerbock ha dichiarato che, nell’eventualità che si vada avanti con il procedimento, il premier palestinese Abbās potrebbe godere dell’immunità in quanto rappresentante dell’autorità palestinese in visita ufficiale in un altro Stato.
Le reazioni alle parole del premier palestinese Abbās
Le parole di biasimo contro le dichiarazioni di Abbās da parte di Olaf Scholz sono arrivate alle 7:55 del mattino di mercoledì 17 agosto, attraverso un tweet diffuso sulla sua pagina ufficiale. Nel messaggio si può leggere: “Sono profondamente disgustato per le dichiarazioni indicibili del presidente palestinese Mahmūd Abbās. Per noi tedeschi in particolare, qualsiasi relativizzazione dell’Olocausto è intollerabile e inaccettabile. Condanno ogni tentativo di negare i crimini dell’Olocausto“.
Ich bin zutiefst empört über die unsäglichen Aussagen des palästinensischen Präsidenten Mahmoud #Abbas. Gerade für uns Deutsche ist jegliche Relativierung des Holocaust unerträglich und inakzeptabel. Ich verurteile jeden Versuch, die Verbrechen des Holocaust zu leugnen.
— Bundeskanzler Olaf Scholz (@Bundeskanzler) August 17, 2022
Ben prima delle parole di biasimo da parte di Olaf Scholz, altre importanti personalità tedesche hanno subito condannato le dichiarazioni di Abbās. Il nuovo Ambasciatore tedesco in Israele – ed ex portavoce del governo – Steffen Seibert si è affidato come il Cancelliere a Twitter scrivendo che l’uso della parola olocausto da parte di Abbās è “sbagliata e inaccettabile“. Seibert ha poi aggiunto che “La Germania non tollererà mai alcun tentativo di negare l’unicità dei crimini dell’Olocausto“.
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Immagine di copertina: Il premier palestinese Abbās con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz – Screenshot da Youtube