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Germania, la nuova legge sull’immigrazione è a favore dei richiedenti asilo

Il governo tedesco approva la riforma che garantisce il diritto di permanenza ai richiedenti asilo che si trovano in Germania da almeno cinque anni

Sono migliaia i richiedenti asilo in Germania intrappolati da anni in un groviglio di contraddizioni e burocrazia. Lo status di rifugiati non garantisce un permesso di residenza, tuttavia le persone che hanno trovato lavoro possono richiedere un documento chiamato duldung. È una sorta di permesso di soggiorno temporaneo che consente il lavoro dipendente ma implica un costante e reale rischio di espulsione.

La nuova legge invece offre un anno di tempo ai richiedenti asilo per imparare il tedesco, trovare un lavoro e poter ottenere così il permesso di residenza permanente.

La legge attuale

Essere rifugiati con passaporto extraeuropeo in Germania vuol dire spesso una vita precaria e l’impossibilità una vera e propria integrazione. È un problema che riguarda circa 130.000 persone, spesso provenienti da paesi in guerra. A fronte di ciò la Germania soffre da anni di una grave carenza di lavoratori specializzati.

Ad oggi il duldung offre la possibilità di rimanere per soli sei mesi e va rinnovato di volta in volta. Anche per i bambini nati in Germania bisogna richiedere il documento, creando così il potenziale paradosso di genitori a cui è consentito restare e figli minorenni che dovrebbero lasciare il paese. Un permesso temporaneo, inoltre, crea enormi difficoltà nella ricerca di un’abitazione e di un lavoro stabile.

Una contraddizione in un paese che punta ad integrare i rifugiati e colmare le carenze della forza lavoro.

Cosa cambia adesso

La riforma prevede che ai richiedenti asilo che al 1 gennaio 2022 si trovino in Germania già da cinque anni venga offerta la possibilità di restare un anno per “mostrare la volontà di integrarsi” ed ottenere poi un permesso permanente. Ciò implica semplicemente frequentare uno dei corsi di lingua offerti e trovare un lavoro.

Il governo sta inoltre lavorando per facilitare il riconoscimento dei titoli di studio e degli attestati di lavoro conseguiti all’estero. Al tempo stesso viene facilitata l’espulsione delle persone pregiudicate per reati gravi. È prevista anche una ulteriore riforma nel 2023, per rendere la legge sull’immigrazione ancora più inclusiva.

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Immagine di copertina: foto di Jörn Heller da Pixabay