Germania: saranno riaperte centrali a carbone a causa della crisi energetica
La Germania riaprirà delle centrali a carbone fuori servizio a causa della ingente e repentina riduzione della fornitura di gas dalla Russia
Il massiccio e improvviso taglio delle forniture di gas di Mosca ha indotto il governo tedesco ad adottare misure per tentare di colmare tali carenze. Il Ministro federale dell’Economia Robert Habeck (Verdi), infatti, ha affermato che saranno rimesse in funzione centrali a carbone, una manovra di emergenza “amara ma essenziale”; amara data che tale fonte di energia è decisamente inquinante ma necessaria per preservare le forniture energetiche prima dell’inverno poiché i tagli russi alle esportazioni di gas minacciano carenze nella più grande economia europea. Il governo tedesco ha infatti dichiarato domenica che approverà legge di emergenza per permettere la riapertura di centrali a carbone attualmente fuori servizio per generare elettricità e frenare l’uso di gas nelle industrie. Avere un’alternativa fonte di energia consentirà un freno dei consumi attuali di gas permettendo ad Habeck di conseguire nel suo obiettivo: il riempimento dei serbatoi di stoccaggio di gas per l’inverno.
La preoccupazione del governo tedesco
La decisione è indicativa della preoccupazione di Berlino per possibili carenze nei mesi invernali. “È una decisione amara, ma in questa situazione è essenziale ridurre l’uso del gas”, ha affermato il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, membro del partito dei Verdi. Il colosso energetico russo Gazprom la scorsa settimana ha ridotto il flusso di gas previsto alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream del 60%, provocando preoccupazioni nel continente. Molti funzionari occidentali accusano Mosca delle finalità politiche celate nella manovra del Cremlino: una risposta alle sanzione dell’UE a seguito dell’invasione russa in Ucraina – anche l’Italia si è infatti vista ridurre le forniture di gas. “Ovviamente la loro strategia è la destabilizzazione e l’aumento dei prezzi” ha dichiarato Habeck.
La decisione “amara” in contrasto con la politica climatica tedesca
Habeck ha affermato che il Consiglio federale dovrebbe approvare una legge l’8 luglio – per poi entrare in vigore rapidamente – per riaprire alcune centrali a carbone per un massimo di due anni e permettere l’immissione di energia sul mercato rapidamente. Nonostante il piano sia in contrasto con la politica climatica tedesca, la decisione si è resa necessaria data l’emergenza e l’imprevedibilità delle forniture di gas future. Il governo tedesco mira infatti ad eliminare gradualmente il carbone entro il 2030 poiché è una fonte di energia più inquinante. L’alternativa delle centrali nucleari è al momento esclusa: in Germania sono rimaste attive solamente tre centrali nucleari ed è prevista la loro chiusura entro la fine dell’anno a causa di ostacoli di origine tecnica e di sicurezza “troppo elevati”, come affermato dal governo.
I prezzi del gas in Europa avevano già raggiunto livelli record e, dopo i tagli della scorsa settimana, sono aumentati ulteriormente. Questo incremento dei prezzi dell’energia sta aggravando ancora la crisi economica che sta colpendo l’Europa, aumentando ulteriormente l’inflazione e di conseguenza il costo della vita. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) ha definito la dipendenza del Paese dall’energia russa “un errore della politica economica tedesca” e ha detto al telegiornale DPA che i governi precedenti hanno perso la creazione di percorsi alternativi di approvvigionamento di gas. La Germania prevede di installare quattro terminali galleggianti di gas naturale liquefatto e ha dato la priorità al riempimento dei serbatoi di stoccaggio del gas che possono essere utilizzati in inverno. Attualmente sono pieni al 56% e Habeck vuole raggiungere il 90% entro dicembre. “Abbiamo bisogno e faremo di tutto per immagazzinare più gas possibile”, ha affermato Habeck, definendola la “priorità massima”.
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foto di stevepb da Pixabay