Berlino, 17enne aggredita per il no alla mascherina? Non è vero
Ragazza aggredita perché non indossa la mascherina. La polizia ritratta la versione dei fatti
Lo scorso sabato (5 febbraio) sei adulti – tre uomini e tre donne – hanno aggredito una ragazza minorenne a Prenzlauer Berg. La violenza dell’aggressione è stata tale da causarle lesioni che hanno richiesto il ricovero in ospedale. La giovane ragazza si trovava su un tram nel quartiere nord della città. La polizia aveva dichiarato in un primo momento che la ragione della disputa fosse il mancato utilizzo della mascherina da parte della stessa, una condizione obbligatoria per viaggiare sui mezzi pubblici della capitale tedesca. Secondo le prime ipotesi, gli uomini accusati dell’aggressione avrebbero ricordato alla 17enne l’obbligo vigente. Da qui si sarebbe sviluppata una discussione, prima di tipo verbale, trasformatasi poi in una grave aggressione fisica. La giovane e le altre sei persone coinvolte sono scese poi alla fermata di Greifswalder Straße, dove la lite è degenerata, intensificandosi ulteriormente. Gli agenti della polizia hanno arrestato temporaneamente tre uomini coinvolti, tutti tra i 42 e i 51 anni, trovati la sera stessa dell’aggressione ubriachi in un pub. Gli stessi hanno da subito negato le accuse.
Mercoledì la polizia ha però ritrattato la precedente versione dei fatti. Dopo aver preso visione del materiale delle telecamere di video sorveglianza, gli agenti hanno dichiarato che è possibile stabilire che la giovane stesse indossando regolarmente la mascherina, al contrario delle persone che l’hanno aggredita. Ciò che è emerso dalle indagini è che il vero movente dell’aggressione è di natura razzista. Come confermato già precedentemente dalla vittima, gli uomini si sarebbe rivolti a lei con pesanti insulti intimandola di “tornare al suo paese”.
Le condizioni della ragazza e la dichiarazione rilasciata in ospedale
La ragazza ora si trova da qualche giorno in osservazione in ospedale. Subito dopo l’accaduto, la giovane aveva pubblicato un video su Instragram in cui dichiarava che l’aggressione era avvenuta unicamente a causa delle sue origini non tedesche. Ha comunicato inoltre alla polizia di essere stata chiamata con l’appellativo “Drecksausländerin” (sporca straniera). Dalla visione dei video di sorveglianza, è emerso che la ragazza stava indossando regolarmente la mascherina e che l’aveva abbassata solo per un breve momento durante l’aggressione. Per fare luce sui fatti, gli agenti hanno interrogato nuovamente tutte le persone coinvolte. La polizia ha ammesso l’errore: “Le informazioni qui utilizzate provenivano dalle accuse registrate sul posto, che, come hanno dimostrato ulteriori indagini, sono state formulate in modo fuorviante”.
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Immagine di copertina: foto di coyot, da Pixabay.