A Berlino è stato inaugurato un museo dedicato al grande pittore George Grosz

Il 14 maggio 2022 ha aperto a Berlino, in una storica stazione di servizio a Schöneberg, un museo dedicato al famoso pittore George Grosz

Il piccolo museo dedicato ai lavori del pittore, grafico e caricaturista satirico George Grosz (1893-1959) ha aperto il 14 maggio in una ex stazione di servizio sulla Bülowstraße, zona in cui l’artista è nato e morto. L’iniziativa nasce sette anni fa, finanziata privatamente da Ralph Jentsch, l’amministratore delegato della proprietà di Grosz, e si concentra sulle opere meno conosciute, come quelle appartenenti al periodo statunitense. I lavori sono stati attinti dal patrimonio dell’artista e da collezioni private, inoltre una mostra multimediale permanente riporta informazioni sulla vita e sull’opera di Grosz. Il progetto artistico dovrebbe durare circa cinque anni ed è il primo sul globo a presentare più di due delle sue opere all’interno di uno stesso museo, come ha affermato Jentsch. Avendo lavorato durante i tumulti della Germania degli anni venti e trenta, molte delle opere di Grosz sono state distrutte; dopo la sua partenza per gli Stati Uniti nel 1933, 300 dei suoi lavori sono stati sequestrati e successivamente bruciati in quanto considerati opere d’arte degenerata da parte dei nazisti dopo averlo cacciato. Questa dispersione è ciò che ha principalmente rallentato i progetti per un museo Grosz finora, il quale ha finalmente raggiunto compimento in questa piccola struttura, capace di ospitare massimo 60 persone. Questa esposizione dà quindi la possibilità di svolgere un percorso inedito all’interno della produzione artistica di Grosz e di ricordarsi della sua rilevanza in quanto mezzo di denuncia per i crimini della guerra e la corruzione della società.

“Please write Grosz instead of Gross”

Il vero nome dell’artista era Georg Ehrenfried Groß. Sembrerebbe che la decisione di cambiarlo in “Grosz” sia stata guidata dalla volontà di prendere le distanze dal suo paese natale, nel quale non si identificò più una volta vissuta la Prima guerra mondiale, reputata da lui principalmente conseguenza dell’incapacità da parte della classe dirigente di evitare il conflitto: fu questa esperienza ad alimentare la sua violenta immaginazione nelle opere successive. Eppure, già quando aveva 13 anni, aveva deciso di cambiare nome per firmare le proprie opere in maniera più accattivante e cominciò così a firmarsi “Grosz”, non seguendo quindi intenti antinazionalisti. Successivamente invece, questa anglicizzazione del suo cognome acquisì un chiaro tono di protesta, poiché in periodo di guerra tutti gli altri artisti e poeti si facevano portavoce dell’attacco nei confronti del comune nemico inglese. La prima mostra presente nel museo, chiamata appunto “Please write Grosz instead of Gross”, mostra il percorso dell’artista negli anni’20, nel suo passaggio da Gross a Grosz: lo stesso pittore ha testimoniato l’importanza dei suoi primi anni di esperienza artistica negli scritti per due riviste come ricordi di giovinezza, un percorso all’interno di quello che fu il suo vero inizio nell’osservazione e riflessione sulla società e la sua composizione. La seconda mostra, “1922: George Grosz travels to Soviet Russia”, racconta invece quello che fu l’insolito viaggio di Grosz nella Russia sovietica, esperienza di cui si hanno tutt’ora poche testimonianze da parte dello stesso artista, sempre stato attento a riportare tutta la sua vita in taccuini e abbozzi. Insieme al Willi Münzenberg Forum Berlin, l’associazione promotrice è riuscita però a ricostruire questo viaggio tramite archivi e collezioni, rendendolo disponibile ora nel piccolo museo in documenti finora mai visti.

Un’inquietudine nata da un’esperienza diretta della guerra

Georg Ehrenfried Groß nacque a Berlino nel 1893 e studiò all’accademia di Dresda. Presto si diede alla creazione di disegni caricaturali per giornali e riviste satiriche poi, sotto l’influenza ricevuta a Parigi da parte di espressionismo, cubismo e futurismo, passò ad una sempre maggiore semplificazione delle forme, fino ad aderire al movimento dada berlinese, nonché a posizioni politiche rivoluzionarie intorno al 1914-17. Alla fine di questo periodo realizzò una sua opera fondamentale, “Il funerale. Dedicato ad Oskar Panizza”: la rappresentazione, così macabra e inquietante, fu un esplicito attacco alla borghesia del tempo, mostratasi incapace di evitare la tragedia della Prima guerra mondiale. Grosz, nonostante le sue inclinazioni pacifiste, partecipò a quest’ultima arruolandosi nel 1914, ma fu presto congedato per problemi di salute. Inoltre, a partire dal 1920, fu più volte denunciato e processato per incitamento all’odio di classe, oltraggio al pudore, vilipendio alla religione e ingiurie contro le forze armate; allorché, nel 1933 fu cacciato dalla sua Berlino e si trasferì a New York,  producendo una serie di opere differenti dal solito. L’arte di Grosz, fin dalle sue rappresentazioni della vita di città a Berlino durante la Repubblica di Weimar, fu sempre rivolta ad una forte critica sociale nei confronti dell’ipocrisia e della corruzione della classe dirigente.

Das kleine Grosz Museum

Bulowstrasse 18

Tutti i giorni dalle 11:00 alle 18:00

Venerdì dalle 11:00 alle 20:00

Ingresso: intero 10 euro; ridotto 6 euro

Leggi anche Heartfield, l’uomo che usò l’arte come arma contro Hitler

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine in evidenza di Bosc d’Anjou da flickr