Uomo cita club che lo ha rimbalzato e rischia di cambiare le leggendarie door policy dei locali tedeschi

I club tedeschi sono famosi per le loro severe door policy. Un uomo ha però deciso di citare in giudizio un club di Monaco per discriminazione basata sull’età

A Monaco, un uomo di 44 anni è stato respinto da un buttafuori perché troppo “vecchio”. Il fatto risale all’agosto 2017, quando Nils Kratzer ha tentato di accedere al club “Isarrauschen” a Praterinsel, un’isola sul fiume Isar. Il personale all’entrata ha apertamente negato l’ingresso all’uomo perché troppo vecchio. Kratzer si è sentito discriminato e ha deciso di sporgere denuncia. L’uomo ha invocato la legge sull’uguaglianza di trattamento (AGG) e ha richiesto 1000 euro di risarcimento. Il suo caso è stato ascoltato dalla Corte federale di giustizia (BGH) a Karlsruhe giovedì 18 febbraio.

La legge sull’uguaglianza di trattamento

L’AGG, chiamata anche legge antidiscriminazione, è in vigore dal 2006. Da allora, l’Agenzia Federale Antidiscriminazione ha ricevuto sei contestazioni da parte di soggetti che, all’entrata di club tedeschi, si sono sentiti discriminati per la loro età. Molto più spesso però le persone sono state penalizzate all’ingresso a causa della loro origine etnica (320 inchieste). Frequente è anche la discriminazione basata sul sesso (73 indagini). Tuttavia, poiché non esistono linee guida per interpretare i regolamenti sulla discriminazione per età, il tribunale regionale ha permesso un ricorso al Tribunale federale. L’avvocato di Kratzer ha sottolineato che nell’AGG l’età è menzionata nella stessa riga di origine e religione. Di conseguenza, non si può giudicare diversamente. Cosa accadrebbe, ha detto, se le persone venissero selezionate in base al colore della pelle? Sandra Warden, direttrice dell’Associazione degli alberghi e dei ristoranti (Dehoga), ha spiegato che “non ogni trattamento ineguale è discriminazione”.

Le motivazioni degli organizzatori

Il Tribunale di Monaco, però, comprende la decisione degli organizzatori. L’evento era infatti destinato a persone tra i 18 e i 28 anni. I buttafuori avevano pertanto ricevuto l’incarico di escludere chi non rientrasse in quella fascia d’età. Dal punto di vista del tribunale, anche il fatto che il numero di partecipanti fosse limitato a 1500 potrebbe essere rilevante. Per il successo di un evento così piccolo, un “pubblico omogeneo per età e aspetto” è un criterio decisivo. I giudici ritengono che questo caso debba venir giudicato in modo diverso rispetto ai grandi eventi come concerti negli stadi di calcio o festival musicali con decine di migliaia di visitatori. Il divieto di discriminazione, secondo l’AGG, è limitato agli eventi di massa. Quante persone debba attirare un evento per essere considerato “di massa”, deve ora chiarirlo il BGH.

Il co-organizzatore dell’ “Isarrauschen” Bastian Schleich (33) afferma che il rischio è che eventi come gli U30-Party non possano più essere offerti, “perché ogni organizzatore dovrebbe preoccuparsi di essere poi denunciato per discriminazione”. Schleich vede una chiara differenza tra età e criteri come il colore della pelle, la religione e l’identità sessuale.

 

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Foto di copertina: ©Pixabay – CC0