Pirateria nella musica, le mosse della Germania
In Germania l’industria musicale tedesca si sta autoregolando per tutelarsi dalla violazione di copyright
Una lettera di diffida da parte di studi legali privati potrebbe arrivare a tutti quelli che hanno scaricato illecitamente dei file coperti da copyright. Nel caso dell’industria musicale tedesca, sembra che si stia muovendo autonomamente per bloccare i siti internet di streaming audiovisuale illecito, senza l’intervento dei tribunali. Sul sito si legge: “L’Internet Copyright Clearing House ( CUII ) è un organismo indipendente. Un comitato di revisione controlla su richiesta del titolare dei diritti”. E ancora “se i requisiti sono soddisfatti, raccomanda un blocco DNS su questo sito Web che viola strutturalmente il copyright”. A seguito di questa iniziativa, non sono pochi i dubbi in materia di libertà sul web. Alcuni attivisti sostengono che potrebbe minare la libertà dei cittadini. Ma alle accuse di censura il CUII risponde che “il codice di condotta osserva i requisiti stabiliti dalla Corte di giustizia dell’Unione europea in merito a tali blocchi per impedire che il fornitore interferisca con la libertà di informazione degli utenti di Internet (cfr. CGUE, causa C-314/12 , punto 56)”.
Le norme in Germania in materia di copyright
In Germania la violazione della legge sul copyright può comportare una grossa multa e spese processuali. Gli studi legali tedeschi, di solito, assumono dei servizi specializzati che, attraverso i file scaricati illegalmente, risalgono agli indirizzi IP. Sono quindi autorizzati dalla legge a chiedere al provider Internet di divulgare qualsiasi informazione collegata a quel determinato indirizzo IP. Normalmente viene condannato di più la condivisione dei file, piuttosto che il download, ma in molti siti di “file sharing“, quando si scarica un file si condivide automaticamente il contenuto in questione. Il Partito dei Pirati tedesco sostiene che la legge sia troppo severa. “”Il Partito Pirata si impegna a rafforzare i diritti degli autori contro quelli dei titolari dei diritti d’autore, perché quelle regole limitano i diritti del pubblico all’uso della conoscenza e dell’informazione“.
Anche lo streaming potrebbe essere illegale
In una sentenza (Az.: C-527/15) , la Corte di giustizia europea (ECJ) ha stabilito il 26 aprile 2017 che anche la visione di streaming illeciti è ora da classificare come illegale. Però, è stato contestato se il mero utilizzo costituisca anche una violazione del diritto d’autore. Per questo motivo gli operatori dei siti streaming sono stati gli unici perseguiti. I singoli utenti, invece, non sono molto a rischio. Certamente, anche la riproduzione di contenuti su siti streaming illegali sia perseguibile. Ma è difficile che i titolari dei diritti riescano ad ottenere gli indirizzi IP degli utenti.
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In copertina: Hacking, ©Pubblico dominio