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In Germania c’è un’agenzia investigativa che setaccia il web per crimini come in un thriller

Agenzia investigativa digitale leader a Berlino per i crimini contro l’umanità: gli investigatori utilizzano Google Earth, video di YouTube e post sui social media per portare questi crimini in tribunale

Questo mese ci sarà l’inaugurazione ufficiale della sede dell’Investigative Commons, un “super-hub” in cui si concentreranno diverse organizzazioni impegnate nel campo dell’attivismo per i diritti umani. Lo spazio scelto per questo ambizioso progetto si trova al secondo piano di un’ex fabbrica di sapone. La maggior parte delle scrivanie saranno occupate dal gruppo di ricerca “Forensic Architecture”: i membri sono architetti, archeologi e giornalisti i cui modelli digitali di scene del crimine sono stati citati come prove alla Corte penale internazionale. Il lavoro congiunto di questo team ha infatti portato non solo alla condanna dei leader neonazisti del Golden Dawn party, ma anche alle pubbliche scuse (un fatto senza precedenti) da parte di Benjamin Netanyahu per l’uccisione accidentale di un insegnante beduino. Un altro spazio sarà invece occupato dal Centro europeo per i diritti costituzionali e umani (ECCHR), una ONG che lo scorso anno ha portato in tribunale il primo caso mondiale sulle torture di stato in Siria. Nel nuovo hub ci saranno anche le organizzazioni Bellingcat, fondata dal blogger britannico Eliot Higgins, e Mnemonic, fondata da un gruppo di esuli siriani. Ci sarà anche Laura Poitras, la regista statunitense nota per aver lavorato con l’informatore Edward Snowden per denunciare il programma di sorveglianza globale della National Security Agency (NSA).

Uniti per un obiettivo comune

“Condividono tutti l’impegno per la ricerca di fonti primarie” dichiara Laura Poitras. Ogni gruppo lavora con tecniche all’avanguardia, note oggi con il termine di “open source intelligence”, che consistono nella raccolta, modellazione ed esame di materiale reperito online tramite Google Earth, post sui social media o video di YouTube. Nell’era della post-verità, le persone coinvolte nel progetto eccellono nello scrupoloso compito di corroborare i fatti dietro eventi controversi. “Il modello tradizionale per il lavoro sui diritti umani consiste nell’avere una grande ONG che manda esperti in prima linea nel luogo di un conflitto. Questi esperti interrogano quindi le fonti e successivamente scrivono un rapporto” afferma Eyal Weizman (il fondatore anglo-israeliano di Forensic Architecture). “Oggi le prove sono prodotte da persone in prima linea nella lotta. Non si ha più una sola fonte attendibile ma decine di fonti, dalle immagini satellitari ai dati dello smartphone. La nostra sfida consiste nell’assemblare queste fonti”.
Questi gruppi hanno collaborato occasionalmente, ma hanno lavorato in autonomia per oltre un decennio. La decisione di unire i loro strumenti investigativi, con l’aggiunta del peso legale dell’ECCHR, è un segno che le indagini open source potrebbero diventare mature, e allontanarsi dall’arte e dal mondo accademico per avvicinarsi a un mondo in cui il giudice ultimo del loro lavoro sarà un individuo serio e imparruccato in un’aula di tribunale. “I fatti hanno bisogno di buoni avvocati”, dice Weizman. “Il lavoro per i diritti umani si sta trasformando: avevi queste grandi ONG che si occupavano di tutto. Ora è più simile a un ecosistema di investigatori e avvocati. Piuttosto che una persona che redige un rapporto, c’è un workshop costante, con persone che vengono coinvolte tutto il tempo finché l’accordo di confidenzialità lo consente”. Come con qualsiasi squadra di personaggi noti, c’è il rischio che i giocatori chiave si calpestino l’un l’altro nel tentativo di contendersi la stessa posizione in campo. “Naturalmente c’è una certa tensione”, afferma il fondatore dell’ECCHR, Wolfgang Kaleck. “Devi essere consapevole su quale campo stai giocando in ogni momento e quali sono le regole del gioco”.

L’indagine congiunta che ha documentato le violazioni dei diritti umani nello Yemen

Il primo esempio concreto di collaborazione tra queste diverse agenzie è un’indagine congiunta che documenta le violazioni dei diritti umani nello Yemen. L’agenzia Mnemonic, del giornalista siriano Hadi al-Khatib, ha accumulato e verificato migliaia di video di attacchi aerei nella guerra civile all’estremità meridionale della Penisola Arabica. Forensic Architecture ha applicato il proprio software di mappatura per raccontare la storia di questi incidenti. Le prove recuperate dai luoghi in cui sono avvenuti questi attacchi, ad esempio frammenti di munizioni trovati sul posto, hanno poi fornito indizi sull’identità dei produttori occidentali delle armi, ed è qui che sono intervenuti gli avvocati dell’ECCHR. Il fatto che questa sorta di catena di montaggio per le indagini sulle violazioni dei diritti umani sarà fisicamente situata a Berlino ha molto a che fare con la storia e l’ambiente sociale della capitale tedesca.

 

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Immagine di copertina: agenzia investigativa digitale Berlino © StartupStockPhotos da Pixabay