Il più giovane miliardario del mondo è un 18enne tedesco

Kevin David Lehmann, l’adolescente tedesco appena diventato il più giovane miliardario del mondo

Kevin David Lehmann è attualmente, a soli 18 anni, il più giovane miliardario del mondo. Questa fortuna deriva dal possesso della famiglia Lehmann del 50% della catena di drogheria leader in Germania, DM (Drogerie Markt), che frutta circa 12 miliardi di dollari all’anno. Il ragazzo ha ereditato le sue quote dal padre, Guenther Lehmann. L’imprenditore ha trasferito le quote al figlio attraverso un’amministrazione fiduciaria quando l’adolescente aveva solo 14 anni, ma all’età di 18 anni ha ufficialmente ereditato il denaro.

Il patrimonio del ragazzo supera i 3 miliardi di dollari

Secondo Forbes, ci sono attualmente 2.755 miliardari nel mondo, più di quanti ce ne siano mai stati prima. In rapporto alla 35esima lista annuale della rivista economica, rilasciata il 6 aprile, il patrimonio dell’adolescente Kevin David Lehmann si aggira attorno ai 3,3 miliardi di dollari. Al secondo posto, tra i giovani miliardari del mondo nel 2021, si trova il  24enne cinese Wang Zelong, con un patrimonio di circa un miliardo e mezzo di dollari. Il terzo e il quarto posto sono occupati dalle sorelle norvegesi Alexandra e Katharina Andresen, che hanno rispettivamente 24 e 25 anni e possiedono 1,4 miliardi di dollari ciascuna. Entrambe detengono parte della loro azienda di famiglia, Ferd, una moderna società di investimenti multimiliardaria.

La controtendenza dei miliardari durante la pandemia

Durante la pandemia, i super-ricchi hanno visto crescere le loro fortune e, anche dopo l’anno pandemico del 2020, i miliardari del mondo sono più ricchi che mai, anche se le stime dei loro guadagni collettivi variano. L’élite dei paperoni globali ha tratto vantaggio soprattutto dalle scommesse sulla ripresa dei mercati azionari, che hanno toccato il loro punto più basso durante i lockdown di marzo e aprile per poi rimbalzare, compensando gran parte delle perdite. Proprio per questo, di fronte all’ulteriore aumento delle diseguaglianze e alla formidabile accelerazione nella concentrazione di ricchezza, il Fondo Monetario Internazionale lancia la proposta di una “tassa di solidarietà”. L’obiettivo è quello di colpire i più ricchi e quelle imprese che dalla pandemia e lockdown hanno tratto profitti eccezionali. La proposta è allineata con i cambiamenti della politica fiscale americana avanzati dal neo presidente degli U.S.A. Joe Biden e dovrà affrontare il percorso di approvazione al Congresso. L’idea si basa sull’aumento della tassa sugli utili societari dal 21% al 28%, a cui l’Amministrazione Biden vuole affiancare una global minimum tax sulle multinazionali.

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Immagine di copertina: © Pixabay