Federico Lorenzo Ramaioli, Console italiano a Friburgo: “Vogliamo promuovere un’Italia che è avanguardia, andando oltre agli stereotipi di una volta”
A tu per tu con Federico Lorenzo Ramaioli, Console italiano a Friburgo. L’Italia che rappresentiamo non è solo il “Bel Paese”, ma avanguardia
“Quello che noi vogliamo è promuovere le eccellenze italiane, presentare un’Italia che è avanguardia, riuscendo ad andare oltre agli stereotipi di una volta.” A parlare è il Console di Friburgo, Federico Lorenzo Ramaioli, che esprime il suo impegno a creare un’immagine a 360 gradi del nostro Paese. Il Console di certo non dimentica di elogiare i settori in cui l’Italia può vantare da sempre una qualità senza rivali: la moda, l’enogastronomia, il Made in Italy. “I tedeschi di Friburgo, anche per la prossimità geografica, si recano spesso in Italia ed hanno un’immagine molto positiva legata alle sue bellezze naturali e alla nostra accoglienza turistica”, dice Ramaioli. Tuttavia, il Console ci tiene a sottolineare l’importanza per il nostro Paese di farsi strada in ambiti diversi. È più raro infatti che vengano riservati elogi all’Italia nei settori che ora rappresentano il futuro. In questo senso il Consolato di Friburgo, come anche la rete diplomatico-consolare italiana, è ben propenso a rendersi parte di un meccanismo più ampio, che vuole restituire un’immagine dell’Italia all’avanguardia anche nei settori della transizione ecologica e dell’istruzione.
Più di 60.000 italiani vivono nella circoscrizione di Friburgo
Gli italiani che vivono nella circoscrizione di Friburgo sono più di 60.000 ed è una comunità in continua crescita. “Friburgo è una bellissima città medievale con un centro storico perfettamente preservato e restaurato”. Questa è la prima descrizione che ci fornisce il Console Ramaioli della cittadina alle porte della Foresta Nera. Ciò che preferisce di più in città, ci racconta, è “il centro storico, per i molti canali d’acqua e l’atmosfera suggestiva, che attira moltissimi turisti.” Continua inoltre restituendoci un’immagine molto pittoresca della cittadina. “Ci sono delle bellissime piazze, tra cui Augustinerplatz dove si trova il Consolato, e una cattedrale gotica, che è una delle più belle del sud della Germania”. Federico Lorenzo Ramaioli, prima di arrivare a Friburgo nel 2018, è cresciuto e si è formato a Milano laureandosi in Giurisprudenza all’Università Cattolica e divenendo poi avvocato. Ha fatto poi il suo ingresso nel mondo della diplomazia lavorando presso il Ministero degli Affari Esteri nell’ambito della cooperazione allo sviluppo. Quando è stato nominato Console presso la circoscrizione di Friburgo si è innamorato dell’ambiente e ne ha subito capito le potenzialità. Al termine del suo mandato, che si compirà nel 2022, esprime ancora un forte apprezzamento nei confronti della città che l’ha ospitato per 4 anni.
“Friburgo non è solo la classica città tedesca dell’immaginario collettivo fiabesco, ma anche la città più ecologica d’Europa”
Friburgo non è solo la “classica città tedesca dell’immaginario collettivo fiabesco” ma è anche “la città più ecologica d’Europa, all’avanguardia per quanto riguarda le energie rinnovabili e le costruzioni ecosostenibili.” Non è difficile dunque immaginare i motivi che spingono molti italiani a cercare lavoro a Friburgo. La città non offre solo un ambiente ideale per famiglie – è piena di verde, ricca dal punto di vista architettonico e fatta a misura d’uomo – ma anche importanti opportunità lavorative. La ‘nuova mobilità’ è un tipo di emigrazione diversa rispetto a quelle passate, spiega il Console Ramaioli. Coinvolge “soprattutto giovani altamente qualificati che sono attratti da Friburgo per le opportunità professionali”. Per esempio, l’ambito sanitario a Friburgo è particolarmente all’avanguardia. Allo stesso tempo, l’Università di Friburgo e l’Istituto Max Planck rappresentano centri d’eccellenza di alta formazione che ospitano molti tra studenti e ricercatori italiani.
Le difficoltà che incontra la comunità italiana emigrata a Friburgo
Le grosse opportunità che offre il distretto di Friburgo, tuttavia, non escludono una serie di ostacoli. “La prima difficoltà per chi decide di stabilirsi nella cittadina ai confini con Francia e Svizzera è certamente legata alla ricerca dell’alloggio”, ci spiega il Console Ramaioli. È noto ormai che trovare un luogo in cui vivere, soprattutto se a lungo termine, è un problema che accomuna molte città tedesche. “Oltre a questo”, prosegue il Console, “gli italiani si devono interfacciare con un mercato del lavoro molto competitivo, del quale è necessario comprendere le dinamiche. Inoltre, una priorità per gli italiani che si trasferiscono a Friburgo è cercare un certo grado di integrazione. In questo senso, il primo passo verso il sentirsi parte di una comunità è conoscerne la lingua, e un consiglio è quindi cercare di apprendere il tedesco, così da integrarsi meglio nel contesto locale”.
“Un consiglio è avere un approccio pro-attivo e indipendente per quanto riguarda la ricerca del lavoro”
Il ruolo del consolato nel supportare l’integrazione degli italiani è fondamentale. Prima di tutto, il Console Ramaioli ci tiene a sottolineare che il consolato si impegna a “sostenere la comunità italiana all’estero, cercando di rispondere al meglio alle necessità dei connazionali”. Per quanto riguarda la ricerca di un impiego, un consiglio è “avere un approccio proattivo, soprattutto nella ricerca di informazioni affidabili, per sfruttare al meglio tutte le opportunità che il territorio offre.” Il Console aggiunge che il consolato resta sempre a disposizione nel suo ruolo di supporto della comunità, insieme agli altri organismi preposti, come il Com.It.Es. Inoltre, il consolato fornisce il suo sostegno offrendo corsi di lingua ad adulti e bambini. “Noi abbiamo corsi di lingua sia gestiti da insegnanti ministeriali che tramite un ente gestore, di cui possono beneficiare gli italiani della circoscrizione ma anche i tedeschi che vogliono avvicinarsi alla cultura italiana”, ci fa sapere il console. Questo è molto importante per il processo di integrazione. Ma non solo, si tratta di un progetto che permette alle seconde e terze generazioni di mantenere un contatto con la lingua e la cultura del proprio Paese di origine, una ricchezza senza dubbio da preservare.
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Immagine di copertina: Console Federico Lorenzo Ramaioli