Deutsche Oper Berlin candidata ai Grammy (ma non ha vinto)

La Deutsche Oper Berlin torna ai Grammy con The Dwarf, riadattamento dell’opera di Zemlinsky, ma non è bastato per vincere l’ambito premio.

Ieri sera, 14 marzo, si è tenuta a Los Angeles la 63esima edizione dei Grammy, gli Oscar della musica. Nella categoria Best Opera Recording, c’era anche la Deutsche Oper Berlin, prestigioso teatro berlinese, la cui ultima vittoria ai Grammy risale a oltre 50 anni fa. Il teatro era stavolta candidato con l’opera The Dwarf (il Nano) di Alexander Zemlinsky, diretta da Tobias Kratzer e Sir Donald Runnicles. Quest’ultimo è anche direttore del teatro dal 2009. La precedente candidatura della Deutsche Oper Berlin ai Grammy risale invece al 2015, anno in cui era in lizza con un’opera di Leos Janacek, Jenufa, sempre diretta da Runnicles. Il premio, tuttavia, era stato vinto dal New York Metropolitan con l’opera Gershwin: Porgy And Bess di David Robertson, Eric Owens & Angel Blue.

The Dwarf: trama e significato

The Dwarf è un’opera teatrale insolitamente corta. Dura infatti un’ora e mezza appena e si compone di un solo atto. Scritta nel 1921 dall’austriaco Alexander Zemlinsky, si rifà a un racconto di Oscar Wilde, Il compleanno dell’Infanta. Il personaggio principale è un nano, interpretato dal tenore David Butt Philip, che rimane ammaliato dalla bellezza di una principessa. Il nano le dedica una canzone per conquistare il suo amore, ma la principessa non ricambia i suoi sentimenti. Un elemento importante è che il protagonista ignora il proprio vero aspetto, fin quando non si vede riflesso in uno specchio. Tale scoperta lo sconforta a tal punto da farlo morire. Il fulcro dell’opera non è l’amore, bensì “la grande discrepanza tra come tutti i personaggi si vedono e come invece sono percepiti dagli altri, e non riguarda solo il nano” come spiegato dal direttore Tobias Kratzer.

 

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