Accelera la deforestazione in Finlandia e i Sami e le loro renne sono destinate a scomparire

I leader della comunità svedese sostengono che lo stile di vita delle renne e dei Sami è minacciato dal disboscamento

Da centinaia di anni i pastori di renne Sami portano i loro animali a pascolare nelle foreste settentrionali della Finlandia. I leader della comunità, però, affermano che il loro stile di vita è minacciato da un potenziale aumento del disboscamento. L’ELY ha affermato che se il parlamento approverà la revisione di una bozza del programma di certificazione forestale finlandese, il disboscamento potrebbe essere superiore al 30%.  Le foreste non protette nelle aree dei Sami potrebbero non essere esentate. Un disastro, dunque, per la preservazione della biodiversità, oltre che delle tradizioni locali. “Le foreste potrebbero essere tagliate nelle aree Sami, allo stesso modo di altre parti della Finlandia”. Lo ha affermato Auvo Kaivola, segretario generale del Programma finlandese per l’approvazione della certificazione forestale (PEFC). Secondo la bozza del provvedimento, che rimarrebbe in vigore per almeno cinque anni, i livelli di disboscamento sarebbero decisi confrontando il taglio e la nuova crescita di alberi. Ma l’aumento del disboscamento del 30% sarebbe “devastante” per le comunità indigene, stando alle parole di Jan Saijets, attivista ed ex membro del parlamento Sami finlandese.

La protezione della popolazione Sami

I Sami sono un popolo semi-nomade il cui lignaggio artico risale a migliaia di anni fa. La maggior parte degli 80mila Sami risiede in Norvegia, mentre in Finlandia ammontano a non più di 10mila. Molti hanno dovuto accettare lavori al di fuori dell’allevamento di renne dagli anni ’70, ma l’attività fornisce ancora posti di lavoro comunitari per macellatori, marcatori di vitelli e venditori ambulanti. “Senza foreste, lo stile di vita tradizionale dei Sami non è finanziariamente sostenibile”, ha affermato Elle Merete Omma, membro del Consiglio Sami, un’organizzazione pan-scandinava. Ha parlato nello specifico dei costi del mangime e del foraggio necessari per gli allevamenti stazionari di renne – a volte esacerbati dai cambiamenti climatici – e la concorrenza spietata, dato che i pastori si contendono le aree di pascolo. Sofia Jannok, attivista ambientale e indigena Sami, spiega perché è così esssenziale proteggere le renne in modo che il popolo Sami possa sopravvivere. “Noi, popolo indigeno Sami d’Europa, abbiamo sempre vissuto a Sápmi. Non veniamo da nessun’altra parte se non da qui. E senza le renne, che si sono adattate per sopravvivere nell’aspro Artico, non ce l’avremmo mai fatta. Ecco perché dobbiamo proteggere la terra delle renne.”

Oltre alla protezione dei Sami, l’estinzione delle renne è un pericolo per tutti

“Le renne sono una parte fondamentale della nostra cultura. Dove l’allevamento delle renne è ancora forte, le conoscenze tradizionali, l’artigianato e il canto continuano a essere tramandati. Il nostro linguaggio rivela quanto sia essenziale per noi l’ambiente circostante. Sono innumerevoli le descrizioni delle renne, della neve e delle varietà del paesaggio. Non menzioniamo mai la parola ‘natura’. Siamo natura”, afferma Sofia Jannok. La bozza di revisione del programma forestale è arrivata quando Metsa Group, una delle più grandi aziende forestali finlandesi, ha previsto di aprire una grande segheria di “bioprodotti” a Kemi. La preoccupazione della popolazione finlandese, oltre che dei Sami, è che la domanda di legno del Nord diventi insostenibile. Per aiutare si può donare alla Fondazione Arvas, che sostiene progetti per e da parte del popolo Sámi e di altri gruppi indigeni in tutto il mondo. Oppure, si può firmare la petizione per fermare il disboscamento su: Rispetta Luokta-Mávas Diritto di proteggere la terra ancestrale.

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Immagine di copertina: Renna, Pixabay, CC0