La violinista berlinese, una fiaba di Klara Greschen
*di Klara Greschen
C’era una volta una Bimba di nome Nahel. Ella viveva insieme alla sua famiglia a Berlino. Dopo la scuola la Piccola stava con il suo adorato Nonno Hannes, perché i suoi genitori, dovendo lavorare, non potevano occuparsi di lei. Hannes portava la sua Nipotina a vedere cose nuove e cercava di farle scoprire tutti i segreti, che la città di Berlino custodiva. Un pomeriggio il Nonno decise di portarla a visitare la Konzerthaus: un luogo magico e pieno di ricordi per il Vecchio Hannes. Per lui la musica e il suo strumento erano fonte di profonda gioia. Per anni aveva infatti suonato nella prestigiosa Orchestra della Filarmonica di Berlino come violinista. La prima volta era stata quando aveva 16 anni. Il suo più grande sogno era di donare il suo violino a Nahel e di vederla, un giorno suonare, proprio presso la Konzerthaus a Gendarmenmarkt.
Nahel era una bimba di quattro anni molto speciale: vivace, curiosa e dotata di uno straordinario “orecchio musicale”. Questo Hannes lo sapeva molto bene. Non aveva però mai voluto forzare la Piccola a prendere lezioni o a studiare il violino. Fu così che quel pomeriggio, autunnale e piovoso, Hannes condusse Nahel alla Konzerthaus. Per il Nonno era come tornare indietro nel tempo: lì si sentiva come a casa, tutti lo conoscevano e così lasciarono lui e la Nipotina girare ogni angolo. Nahel era molto eccitata: faceva tantissime domande e osservava tutto con attenzione.
Mentre rincasavano Hannes, avendo visto la gioia e l’interesse che la Bimba aveva dimostrato per quel luogo, disse: “Domani, piccola mia, andiamo a trovare un mio caro amico. Lui possiede tanti strumenti e tu potrai provali tutti.” Nahel fece un sorriso al Nonno e poi si mise a saltellare e a gridare:” Che bello, potrò provare tanti strumenti e potrò suonare tanta musica.” L’indomani Hannes e Nahel si recarono al Musikinstrumenten Museum dietro Potsdamer Platz, dentro la Philarmonie. Il Direttore era un vecchio amico del Nonno. Lì lui sapeva che la sua Nipotina avrebbe potuto scoprire la magia della Musica e mostrare il suo talento, toccando e sentendo il suono degli strumenti.
Quando arrivarono, il Direttore era lì ad attenderli e cominciò a chiacchierare con grande gioia con Hannes. Nel frattempo la piccola Nahel saltellava di fianco al Nonno eccitata all’idea di tante cose da vedere e provare. Una volta raggiunte le sale del museo, Nahel poté toccare ogni tipo di strumento e, attraverso un dispositivo che si attivava grazie a un bottone posto a lato di ogni strumento, ascoltare il suono di ciascuno. La Bimba vide pianoforti, organi, arpe e strumenti a fiato come trombe, corni, clarinetti, flauti di ogni dimensione e per finire anche gli strumenti ad arco come i violoncelli, i contrabbassi, le viole. Nahel era entusiasta di tutte quelle meraviglie. Agli occhi del Nonno e del Direttore, quel mondo di suoni e di magia le si confaceva. Non solo. Accanto a lei sembrava che gli strumenti situati nel museo avessero ripreso a vivere.
Mentre girava per il Museo improvvisamente Nahel chiese a Hannes una cosa che lo lasciò sbalordito:” Nonnino, ma qui non ho ancora visto gli strumenti come il tuo! Mi piacerebbe tanto vederne uno.”Hannes guardò il Direttore e lui fece cenno al Nonno di seguirlo fino all’ interno di una piccola sala piena di teche. La luce era soffusa, le pareti erano color panna e vi erano due grandi finestre, incorniciate da dei tendaggi rosso intenso e molto eleganti. Nahel lasciò la mano del Nonno e cominciò ad avvicinarsi ad un gruppo di meravigliosi violini. La Bimba avvicinò la mano al bottone e li fece suonare.
Sull’eco delle ultime note Nahel fece qualche passo più avanti e si fermò davanti ad una teca in disparte. “Nonno, questo è il Violino, che ho sognato.” Hannes e il Direttore si guardarono sbigottiti dall’affermazione della Bimba. Con dolcezza allora il Nonno disse alla Nipotina: “Ti piacerebbe provarne uno simile? Questo esemplare è molto prezioso. È stato costruito dal Maestro Stradivari…..ne esistono pochi al mondo. Però se vuoi il Direttore può dartene uno da provare” continuò volgendo lo sguardo verso l’amico. Nahel non stava nella pelle per la gioia. Il Direttore si allontanò qualche secondo. Quando tornò stringeva fra le braccia una piccola custodia nera. La posò su una sedia e tirò fuori un piccolo violino, che porse lentamente alla piccola. La Bimba lo prese in mano con la mano sinistra, se lo appoggiò sul corpo e afferrò con la destra l’archetto. Ci mise qualche secondo a sistemarsi, ma subito dopo, con istintiva naturalezza, cominciò a far risuonare le prime note. Hannes e il direttore erano sbalorditi. Chissà doveva aveva visto suonare così? Sarà stato alla tv? Si sarà ricordata di quando il nonno suonava davanti a lei ancora in fasce. Il Nonno era comunque profondamente emozionato. Era un giorno che aveva sognato e sentiva che la strada era stata tracciata. Ka sua Nipotina avrebbe suonato il suo strumento e sarebbe diventata una talentuosa violinista. Il pomeriggio continuò così, tra note abbozzate e occhi gonfi di commozione.
Quando arrivò il momento di congedarsi il Nonno parlò ancora qualche minuto con il Direttore mentre Nahel continuava a suonare i bottoni e riempire la sala dei violini con suoni allegri e gioiosi. Poi il Direttore si avvicinò alla Bimba e disse:” Arrivederci piccola Nahel, sono molto felice di aver fatto la tua conoscenza. Sono inoltre d’accordo con tuo Nonno. Questo Violino da ora in poi ti appartiene. Mi raccomando continua a suonare e a studiare.” Nahel lo ringraziò e lo abbracciò. Qualche mesea dopo, con l’autorizzazione dei genitori, Hannes iscrisse la Nipotina a una delle migliori scuole e accademie musicali di Berlino. Fu così che iniziò la sua carriera da violinista. Negli anni il suo sogno fu solo uno: poter suonare prima o poi il quello Stradivari che vide all’epoca e far vibrare così il cuore del suo adorato Nonno.
25 anni dopo Nahel fu invitata a dare un concerto alla Konzerthaus di Berlino, la sua città. Il nonno non c’era già più, ma per omaggiarlo usò quel vecchio Violino che le aveva regalato all’epoca. Gli dedicò anche il finale, un’interpretazione dell’Inverno di Antonio Vivaldi. Fu un successo. Il suo successo fu tale che il nome della giovane violinista cominciò a fare il giro del mondo e la non più piccola Nahel fu soprannominata Die Berliner Engelgeigerin, L’Angelica Violinista Berlinese.
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*Klara Greschen, già autrice di “La Tschalvrina” edito da Albatros Il Filo, é nata e ha compiuto i suoi studi con indirizzo linguistico-letterario in Italia, dove vive e lavora. Ha studiato musica e si é diplomata in musicoterapia e animazione.
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