Italia und Germania, l’allegorico dipinto di Overbeck del 1828 sull’amore tra i due paesi
Alla scoperta di un emblematico quadro di Johann Friedrich Overbeck, pittore tedesco che scelse di vivere e morire a Roma
Si chiama “Italia und Germania” ed è un dipinto di Johann Friedrich Overbeck del 1828 esposto alla pinacoteca di Monaco di Baviera. Vi si vedono due belle ragazze, amiche, si amano di un amore un po’ impossibile o forse solo improbabile. Ovviamente le due rappresentano l’Italia (la mora con tanto di sfondo mediterraneo) e la Germania (la bionda con affianco architetture gotiche). Lo sguardo languido dell’Italia sembra voler confessare l’assenza di un vero amore, ma piuttosto la voglia di stare vicini ed un bisogno di protezione e conforto. La Germania, di contro, ha trasporto anche fisico verso l’Italia e prova un vero amore. I due Paesi, i quali ci appaiono a volte molto distanti, sono intrecciati da legami profondi.
Italia und Germania, intrinsecabilmente legati
In questo rapporto, che appare come l’unione di due mondi distanti , ma che in realtà ha tanto in comune -sotto un punto di vista culturale e sociale- sin dalla nascita stessa del concetto di nazione in entrambi i Paesi, è facile e legittimo vederci l’Europa. Il nocciolo del Vecchio Continente sta nell’unire mondi apparentemente diversi. È giusto arrabbiarsi, quando capita, per l’assenza di solidarietà economica e soprattutto flessibilità, ma non si è nemici, non ci può vomitare odio per un Paese che in qualche modo rappresenta l’altra faccia di noi stessi. Le due donne si tengono le mani come una robusta corda di canapa.
Su Friedrich Overbeck
Friedrich Overbeck nacque in Germania, a Lubecca nel 1789, ma legò la sua vita a Roma dove decise di rimanere fino alla sua morte nel 1869. e considerato uno dei maggiori esponenti del movimento pittorico dei nazareni, il gruppo di pittori romantici tedeschi attivi a Roma ad inizio 1800. Studiò all’Accademia d’arte di Vienna nel 1806. Assieme a Franz Pforr e sotto l’influenza degli scritti di Wackenroder, Tieck e Schlegel, formò nel 1810 un programma romantico contro il concetto classicista di arte insegnato all’Accademia austriaca. Stabilitosi a Roma, nell’ex monastero di San Isidoro, visse con Pforr in quasi isolamento monastico seguendo i propri ideali. A loro si unirono presto altri artisti come Peter Cornelius e Wilhelm Schadow.Contrariamente al romanticismo della Germania settentrionale di un Caspar David Friedrich o un Philipp Otto Runge, i Nazareni non vedevano il loro futuro nell’autonomia dell’arte, ma cercavano di legare la pittura alla religione e allo stato. L’ideale medievale della pittura religiosa, ancorata e venerata divenne il loro principio guida. I lavori dei Nazareni raggiunsero l’attenzione del re Ludovico I di Baviera che chiamò il gruppo a Monaco per commissionargli diversi lavori. Overbeck, a differenza dei compagni, rifiutò e rimase a Roma per tutta la vita.
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