Deutsche Bank propone una tassa per chi ha il privilegio di poter lavorare da casa

Una tassa del 5% per chi lavora da casa, la proposta è arrivata da un dipendente della Deutsche Bank.

Chi lavora da casa, durante la pandemia di Covid-19, dovrebbe pagare una tassa per sovvenzionare chi non può svolgere la sua attività in smart working, oltre a finanziare le infrastrutture inattive. A proporlo è  stato un ricercatore della Deutsche Bank, che ha sottolineato come questa possa essere una delle diverse ‘strategie di recupero’ da mettere in atto per far fronte a un’altra crisi, quella dei conti. Luke Templeman, macro strategist della sede londinese della Deutsche Bank, nel numero di novembre 2020 della ricerca guidata dalla banca, Konzept, non ha avuto problemi a dichiarare che «per anni abbiamo avuto bisogno di una tassa sui lavoratori a distanza. Il Covid lo ha reso soltanto evidente».

I lavoratori in smart-working «dovrebbero sentirsi in debito»

L’argomento centrale di Templeman è che le persone che lavorano da casa finiscono, inevitabilmente, per risparmiare soprattutto sulle spese di viaggio per raggiungere la sede di lavoro. Pertanto non contribuiscono così alle costose infrastrutture costruite nel corso degli anni per sostenere il lavoro ‘in sede’, anche se, allo stesso tempo, ne hanno beneficiato. Secondo le sue parole, utilizzare poco questi beni prolungherà soltanto il cosiddetto ‘malessere economico’. La soluzione, per Templemann, è quindi quella di tassare gli stipendi di chi lavora da casa del 5%. Una ritenuta che sarà pagata o dal datore di lavoro – se non fornisce una ‘scrivania permanente’ – o dal dipendente se sceglie di lavorare da casa. Templeman sostiene che coloro i quali beneficiano dello smart working «dovrebbero sentirsi in debito nei confronti dei lavoratori essenziali, a basso salario, che non hanno questa scelta e rischiano di contrarre infezioni da Coronavirus presentandosi al lavoro».

Un cambiamento che, secondo Templeman, è ormai necessario

I circa 48 miliardi di dollari raccolti da questa tassa negli Stati Uniti potrebbero sovvenzionare questo tipo di stipendi, o magari creare una cassa integrazione ad hoc mentre tutte le infrastrutture costruite per ‘servire’ i lavoratori d’ufficio finiranno per chiudere definitivamente, uno scenario sempre più probabile. Templeman – sempre in un saggio fornito da Konzept – non ha dubbi: «Il cambiamento è necessario da tempo, la pandemia è l’occasione perfetta per il Governo centrale per prendere in mano la situazione».

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Immagine di copertina: Smart Working da Pixabay