«Cosa rappresentano a Berlino Mimmo e Pino Bianco e mamma Angela. E perché, da lucano, li ringrazio»
di Rocco Faillace
In queste settimane ho visto Pino e Mimmo Bianco lottare come fossero “operai in catena di montaggio” o “lavapiatti in una cucina italiana all’estero”. Una sera di fine febbraio ho visto il fratello minore, Mimmo, chiudere il suo Mozzarella Bar a Mitte, perché sia dentro che fuori c’erano troppe persone che non rispettavano né la distanza di sicurezza, né alcuna altra precauzione. Ha chiuso anche se ancora a Berlino non esistevano restrizioni ed accompagnarlo c’erano le “risatine” generali di chi molto probabilmente in quel momento ha pensato che lui fosse “impazzito”. Avrebbe potuto incassare di più quella sera. Ha preferito la salute dei suoi clienti e dei suoi dipendenti.
Ho visto il fratello maggiore, Pino, proprietario della Trattoria Muntagnola a Schöneberg, diventare il simbolo di quella parte minoritaria di ristoratori che fin da subito hanno chiesto la chiusura immediata di bar/pub/ristoranti attirando verso di seé critiche e “parolacce”. Andava contro i suoi interessi di imprenditore, ma lo ha fatto. Non poteva chiudere senza autorizzazione della città sennò sarebbe andato incontro a sanzioni e provvedimenti.
Ho visto la gente che rideva e diceva parolacce alle loro spalle cambiare faccia e atteggiamento nel giro di pochi giorni. Molto probabilmente avranno chiesto “scusa” nel silenzio della loro stessa solitudine dal momento in cui sono arrivate le restrizioni e una visione più “ampia” della vera portata del problema.
Ad entrambi ho visto fare riunioni con i propri dipendenti e preoccuparsi di tutte le conseguenze che stavano per arrivare e sono poi arrivate, mentre altri loro noti colleghi non lo hanno fatto.
Siccome non lavoro da loro, né, diciamo, potrei avere degli “interessi personali” nel dire queste cose, mi sento in dovere di ringraziare i fratelli Bianco per tutto quello che stanno facendo e per come lo stanno facendo. Lo dico da “uomo libero” e con il supporto di tanti lucani che vivono qui a Berlino:
Siamo Fieri ed Orgogliosi di avere Lucani ed Italiani come Voi a rappresentare la nostra Regione ma sopratutto la nostra Nazione nel mondo!
Mi faccio anche “portavoce” chi in “Zia Angelina”, la mamma di Pino e Mimmo che nel ’91, a 55 anni, da vedova, ha raggiunto i figli per aiutare Pino ad aprire il suo locale, vedono il simbolo degli anziani lucani qui a Berlino:
Proteggetela!!!….E se noi possiamo fare qualcosa per Lei siamo tutti pronti a restituire un minimo gesto d’amore verso una Donna, una Mamma e una Nonna che ogni giorno della Sua vita ci ha donato amore e gentilezza. È la Nonna di Noi tutti ed é la persona che tutti Noi dobbiamo e vogliamo “proteggere”!!!
Un’ultima cosa a nome di tanti lucani…..vi vogliamo bene……grazie di esistere ?????
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