Benigni a Berlino: «Vorrei fare un montaggio in cui sono sia Geppetto che Pinocchio»
«Mi piacerebbe ricreare un film dove sono sia Pinocchio che Geppetto»
Roberto Benigni con accanto Matteo Garrone e il cast Marine Vacth, Massimo Ceccherini, Federico Lelapi (Pinocchio) e Alida Balardi Calabria. L’incontro in conferenza stampa pochi minuti dopo la proiezione del film alla Berlinale.
«Quando cammino per Roma mi dicono che mi manca solo di interpretare la fata turchina.»
Benigni racconta:« E’ un emozione tornare qui a Berlino. Nel 1979 ero qui con Marco Ferreri e vinsi l’Orso d’argento con il suo Chiedo asilo, avevo quasi l’età di Pinocchio. Mia madre e mio padre non sapevano leggere quindi quando ero piccolo il libro me lo sono letto da solo. Questa è una fiaba fondamentale per me e poter interpretare anche Geppetto, il padre per eccellenza, è stato un miracolo, avendo vissuto anche da Pinocchio. Per questo ruolo sono stato guidato da Garrone, tenuto per mano, non sapevo quale fosse la sua visione o la sua maniera di vedere il cinema. Ho letto la bellissima sceneggiatura e dato spazio all’interpretazione. Sono stato sorpreso dalla minuziosità di Garrone, una cura del dettaglio simile a quella di Visconti. Un pomeriggio ha sospeso il set per ore perchè il colore di una coperta, su un letto, non andava bene. Sono onorato di aver lavorato con lui: ha uno stile molto italiano, innovativo ma tradizionale allo stesso tempo. Quella di Pinocchio è la favola più difficile del mondo e va bene dagli otto agli ottant’anni. Più lo guardi e più ti racconta cose nuove. È un film che ci insegna a vivere, non in maniera noiosa ma con spettacolo, le immagini sono indimenticabili».
Garrone sul suo film Pinocchio
«Roberto ha dato vita a uno dei personaggi fondamentali del film. Pinocchio è una storia d’amore tra un padre e un figlio e lui, con la sua grande umanità, ha saputo interpretare Geppetto con la sensibilità giusta. Volevo sorprendere il pubblico nonostante questa fosse una storia già vista. Io e i produttori siamo partiti dal testo originale di Collodi e dalle immagini di Mazzanti, primo illustratore di Pinocchio. Abbiamo voluto rimanere fedeli alla storia originale prendendoci qualche libertà e inserendo delle dinamiche comiche. Senza troppe sovrastrutture intellettuali, lo abbiamo fatto senza tradire la nostra visione e il nostro linguaggio, è un film sia per adulti che per bambini. Questa Berlinale è un trampolino di lancio per far fare a Pinocchio un giro per il mondo. La sua è una storia senza tempo che appartiene a ognuno di noi. Parla dell’essere umano e dei suoi conflitti, tutti abbiamo le nostre tentazioni. Anche gli animali all’interno del film sono delle allegorie, rappresentano i personaggi della nostra società. Anche Federico Lelapi è stato un bravissimo attore, non solo per la pazienza delle quattro ore di trucco giornaliero per diventare Pinocchio, ma anche perchè ha interpretato un personaggio completamente opposto a lui.».
Benigni sulla richiesta di Coppola di interpretare Geppetto in un suo film
«C’è molta differenza tra il cinema italiano e quello americano: i colori, gli odori, tutto. Ma lascio sempre una porta aperta e se ci fosse qualcosa di interessante potrei lavorare in qualche altro film. Vent’anni fa, Coppola mi chiese di interpretare Geppetto nella sua versione di Pinocchio. Eravamo nel 2000 e l’attore Robbie Williams, di cui sento ancora la mancanza perchè eravamo molto amici, mi invitò a cena a casa sua a San Francisco. Con noi c’era anche Francis Ford Coppola e mi chiese se volevo collaborare con lui. Ovviamente gli dissi subito di si, avrei potuto fare qualsiasi cosa per lavorare in un suo film. Ci siamo incontrati qualche volta a Roma e a Los Angeles per parlare della produzione ma poi il progetto non andò in porto.»
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Immagine di copertina: ©Berlinale