A Berlino un artista ha ingannato Google Maps trainando un carrello con 99 smartphone
Simon Weckert è riuscito a ingannare il servizio di Google
Il nostro rapporto con il mondo digitale è sempre più pervasivo e artisti da tutto il mondo sono impegnati nell’indagare come questa dimensione cambia l’essere umano. La Transmediale 2020 indaga proprio questi temi e ora un altro artista, Simone Weckert si è occupato del rapporto tra le nostre città e Google Maps con la performance ‘Google Maps Hacks’.
Cosa succederebbe se venissero trasportati 99 smartphone in giro per una città?
Cosa succederebbe se venissero trasportati 99 smartphone in giro per una città? Weckert ha cercato una risposta a questa domanda, aprendo così uno spazio di ricerca sullo spazio urbano e la tecnologia. L’artista ha trasportato un carrello in giro per la città con 99 smartphone di seconda mano all’interno. Weckert è partito proprio dagli uffici di Google a Berlino che si trovano a Tucholskystraße. Tutti i dispositivi erano collegati a Google Maps e il software ha rilevato per tutto il tempo le loro posizioni. In questo modo, le strade di Berlino dove passava l’artista sono state rilevate da Maps come ‘rosse’ cioè trafficate. Con questo semplice ‘trucco’, Wickert ha sottolineato la differenza che ancora intercorre tra la città reale e la riproduzione digitale che i nostri dispositivi ce ne offrono e che resta ancora aperta a manipolazione. La società californiana ha rilasciato una dichiarazione al sito di tecnologia 9to5Google:
«Indipendentemente dal mezzo di trasporto, che sia un’auto, un carrello o un cammello, amiamo vedere nuovi usi creativi di Google Maps che ci aiutano a far funzionare meglio le mappe nel corso del tempo. […]»
Chi è Simon Weckert
Simon Weckert è un artista che alloggia a Berlino. Si interessa a numerosi temi dal design generativo al computing fisico. Il suo focus è sul mondo digitale a tutto tondo dai codici agli aspetti sociali della tecnologica. Weckert cerca di valutare la tecnologia in base alle prospettive delle future generazioni sensibilizzando la civilità occidentale sui privilegi che possiede.
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