Berlino, studi medici a rischio chiusura: pochi hanno mascherine e protezioni
Gli studi medici scrivono una lettera aperta al Senato e lanciano l’allarme della carenza di indumenti protettivi e disinfettanti
Il Kassenärztliche Vereinigung (KV), l’associazione dei medici legali dell’assicurazione sanitaria, dopo aver descritto la situazione drammatica nella crisi del Covid-19, racconta di come i medici siano i primi a non essere protetti e a loro volta possibili infetti. I medici negli ambulatoriali non hanno guanti, maschere facciali, tute protettive e disinfettanti. La KV chiede al Senato di Berlino di fornire un equipaggiamento protettivo sufficiente. In una lettera aperta, anche i dipendenti di Vivantes e Charité chiedono urgentemente sostegno. Sono gli stessi medici residenti a Berlino e i dipendenti di Vivantes e Charité a chiedere, con una lettera aperta al Sindaco Michael Mueller (SPD), un sostegno urgente. Qualora questo aiuto non arrivasse, non potrebbero continuare a prestare servizio. Si è già verificato a Mitte che un medico di famiglia ha interrotto le ore di consultazione. Un altro medico a Treptow ha comunicato ai suoi pazienti:«Non avendo ancora un equipaggiamento protettivo, non posso né fare visite a domicilio né ricevere pazienti». Secondo le informazioni di KV Berlin, 101 studi medici sono attualmente chiusi. Due terzi a causa di misure di quarantena, 31 di questi restano chiusi per mancanza di dispositivi di protezione.
Gli studi medici di Berlino chiedono il giusto equipaggiamento per lavorare durante il Covid-19
I 6.500 studi medici di Berlino avrebbero bisogno di 600.000 protezioni per bocca e naso, 1,5 milioni di cosiddette maschere FFP2 e 20.000 maschere FFP3 per i medici polmonari nei prossimi sei mesi. La portavoce di KV, tuttavia, ha confermato l’arrivo di sole 23.000 maschere FFP2 e di circa 135.000 tute protettive e guanti. A seguito della notizia che vede protagonisti i medici degli studi privati applicati nel nuovo ospedale, che sarà costruito a Prenzlauer Berg per l’emergenza Covid-19, la portavoce della KV ha dichiarato: «La pianificazione di ulteriori ambulatori per l’epidemia dipende da quante attrezzature di protezione verranno consegnate nei prossimi giorni».
Nessun tabù, servono tutte le forze: negozi di bricolage, grossisti e commercio elettronico
Data l’urgenza, secondo l’Hartmannbund Brandenburg, il materiale urgente può essere preso anche presso grossisti, negozi di bricolage e commercio elettronico, anche perchè le farmacie, ormai, ne sono completamente sprovviste. E’ necessario unire tutte le forze per colmare le lacune di materiale, rifornire le strutture sanitarie e dotare il personale medico della giusta sicurezza. Il sindaco Michael Müller ha comunicato che saranno intraprese azioni di follow-up con i principali produttori. Si è già in contatto diretto con Philips, Siemens e altri produttori. Ovviamente questo non riguarda solo lo Stato di Berlino. Saranno garantiti i rifornimenti a tutti gli Stati più bisognosi. Il Sindaco Müller conclude affermando di riporre fiducia nell’attuale divieto di contatto.«L’ondata di infezioni si placherà presto e il sistema sanitario potrà lavorare più facilmente. Ora, siamo solo nei primi giorni delle misure restrittive. Ci vorranno sicuramente almeno altre due settimane per capire come muoversi».
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Immagine di copertina: Pixabay