Un giovane berlinese ha da poco creato qualcosa di importante ad Oxford
Journal of Interrupted Studies: un’idea nata anche grazie a un berlinese
Uno studente di Oxford, Paul Ostwald, originario di Berlino, ha co-fondato il Journal of Interrupted Studies. Il giornale, di stampo non-profit, si propone di raccogliere tutte le pubblicazioni, gli articoli e i lavori di accademici, ricercatori e studenti che sono stati costretti a emigrare dalla propria patria, a causa di situazioni che gli avrebbero impedito di continuare a vivere lì. Fondato nell’ottobre del 2015, il Journal of Interrupted Studies è attivo ancora oggi: diverse testate giornalistiche conosciute, come Der Spiegel e la BCC si sono mostrate interessate al progetto e lo hanno supportato. In particolare, dal 2017, Brill Editore pubblica a Leiden, nei Paesi Bassi, il giornale, nella sezione di Diritto Internazionale. Gli articoli però sono reperibili anche online, gratuitamente.
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Un’idea pensata da due studenti nel 2015 attiva ancora oggi
Nel 2015, il tema dei rifugiati compariva sempre più frequentemente tra le prime pagine dei quotidiani, visto il numero crescente di persone costrette a scappare dal proprio paese. I racconti e i commenti sui profughi molto spesso, secondo Ostwald e i suoi colleghi, negli articoli, erano però di parte, perché legati ad idee di negatività e di pietà. Idee che mostravano un’immagine dei rifugiati distorta. Da qui, l’input per la creazione del giornale. I tre fondatori si sono resi conto che in quegli articoli non venivano mai citati il bagaglio culturale, le idee e la conoscenza che i rifugiati, scappando, portano con sé.
Un progetto nato con la speranza di cambiare la percezione delle persone
Osservate queste mancanze tra gli articoli di cronaca, il giornale è stato fondato. I testi che mette insieme sono tutti firmati da studiosi rifugiati, specializzati nella disciplina studiata quando potevano ancora vivere in patria. «La nostra speranza era quella di cambiare la percezione sui profughi e contrastare le paure, comunque comprensibili, che le persone hanno» afferma Ostwald, come riporta The German Times, tra le righe di un articolo firmato proprio dallo studente.
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Immagine di copertina: Oxford, ©falco, CC0