Singing Shrinks, il coro dei medici di Berlino che affronta lo stress cantando
Vent’anni fa un gruppo di medici e psicoterapeuti di Berlino ha dato inizio al coro dei Singing Shrinks come forma di terapia per combattere lo stress e prevenire il burnout
La storia dei Singing Shrinks nasce nel 2000 grazie allo psichiatra e ricercatore dello stress Mazda Adli che trasforma la passione per il canto in un antidoto allo stress per lui e tutti i suoi colleghi. Durante una serata di festeggiamenti, Mazda si esibisce e trasmette a venticinque di loro la sua stessa passione. Fondano i Singing Shrinks e cominciano ad incontrarsi per le prove ogni lunedì a Mitte, un quartiere nel centro di Berlino. Il loro repertorio spazia da brani popolari fino alle hit più pop del momento. Ad oggi, dopo quasi vent’anni dalla loro prima prova, si esibiscono a congressi ed eventi internazionali di tutto il mondo.
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I Singing Shrinks, chi sono i coristi
I coristi dei Singing Shrinks sono in larga parte psicoterapeuti specializzati nella cura di disturbi psicologici e psichiatrici come ansia, depressione e schizofrenia. Più che una professione, la loro è una dedizione che spesso però toglie spazio e tempo alla vita privata. Il coro è uno dei pochi momenti per questi professionisti di non sentire tutto il carico del proprio lavoro ed imparare ad affrontare meglio la pressione di tutti i giorni. Tra i coristi veterani, nei Singing Shrinks troviamo Tom Bschor, uno dei più importanti studiosi dei disturbi depressivi di tutta la Germania e il musicoterapeuta e autore Gunter Kreutz. I gruppo Singing Shrinks aiuta entrambi a prevenire il burnout, costruire legami all’interno del team, migliorare e diversificare le strategie di coping.
Perchè partecipare ad un coro, i benefici della terapia del canto
Cantiamo con il corpo e con la mente. Allentiamo i muscoli e rilasciamo la tensione. Respiriamo con il diaframma; la nostra pancia si gonfia quando inspiriamo e si sgonfia quando espiriamo. E’ la respirazione dei cantanti. Ci aiuta a far uscire la voce più limpida e a trattenere il fiato più a lungo. Cantiamo con i piedi a terra ben saldi e correggiamo la nostra postura, ci teniamo dritti. Il pubblico lo dobbiamo guardare negli occhi. Ci fa tremare. Non abbiamo voce, ci diventa roca. Sudiamo. Balbettiamo. Abbassiamo gli occhi. Il coro è spartire. Ci reggiamo le spalle a vicenda e non le curviamo. Cantiamo. La nostra voce si amalgama a quella dei nostri compagni. Da sola non si sente. Troviamo la forza di alzare la voce e di alzare la testa. Guardiamo il pubblico davanti a noi. Usiamo sempre più organi e muscoli che il nostro corpo ci mette a disposizione. Ci lasciamo andare. Ci lasciamo il tempo di dimenticare.
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Immagine di copertina: coro, ©David Beale, CC0 on Unsplash